E’ stato il tema cardine della campagna elettorale, la restituzione dell’IMU sulla prima casa è stato sicuramente l’argomento che ha catalizzato la maggiore attenzione degli elettori.
Quattro miliardi di euro fanno gola a tutti gli italiani ma sono sicuramente briciole rispetto a quello che è successo esattamente il giorno dopo l’apertura delle urne.
La borsa di Milano perde 17 miliardi di € con uno scivolone del 4,6%, il rendimento dei BOT semestrali aumenta dallo 0,73% all’1,23%. Sono stati collocati 8,5 miliardi di € per cui lo Stato italiano ha riconosciuto maggiori interessi per 20 milioni di € rispetto all’asta precedente.
Il giorno dopo il Tesoro colloca 4 miliardi di BTP decennali al 4,83% (asta precedente 4,17%) di rendimento e 2,5 miliardi quinquennali al 3,59% (asta precedente 2,954%). Bruciati 90 milioni di euro per i BTP quinquennali e 392 per i decennali. Il contribuente italiano, da un giorno all’altro, è costretto a spendere 500 milioni in più per interessi.
Della restituzione dell’IMU, probabilmente, non se ne farà nulla ma intanto la stiamo cominciando a pagare nuovamente. Questa settimana abbiamo versato una prima rata pari al 12,5%, il saldo finale potrebbe essere più salato dell’anno scorso.
Nonostante i valori siano importanti stiamo parlando di briciole. Il vero contraccolpo si è registrato sui portafogli dei risparmiatori. Ogni 10.000 € investiti in BTP decennali, con +50 punti base di spread, sono diventati 9.500€ circa. Se ogni italiano avesse investito 100.000 € in titoli di stato e obbligazioni di banche italiane, la perdita subita sarebbe enorme.
Le macerie di cui stiamo parlando sono cadute addosso al nostro povero Gianni, ma se Gianni piange Luca non ride… “Lo spread non esiste” è un’opinione ma il saldo del dossier titoli è un fatto.
luigi.ciotta@italiasalva.it
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