Attualmente il Canone TV ordinario riguarda la detenzione nell’ambito familiare (abitazione privata) di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Ciascun nucleo familiare in possesso di almeno uno di questi apparecchi, dovrebbe pagare la quota del canone annuale (nell’ultimo anno 131,5€).
Da alcuni giorni, però, sulla stampa nazionale corrono voci circa una modifica sostanziale. Sembra che il Canone RAI, attraverso un emendamento alla legge di stabilità, sarà inserito nella bolletta elettrica a partire dal 2015. Il canone sarà collegato alla bolletta di ciascuna abitazione, a prescindere dal denunciato possesso (o meno) di una TV in casa. Si pagherà per tutte le abitazioni: chi ne avrà tre, si vedrà recapitare tre canoni distinti in bolletta elettrica.
Il canone RAI nasce nel novembre del 53, 15.000 lire. Nel giugno del 54 gli abbonati sono già 5 milioni. Erano gli anni in cui la televisione iniziava a diventare uno strumento di massa.
La RAI garantiva un servizio pubblico, non c’erano altri player in grado né di produrre trasmissioni, né di irradiarle capillarmente sul territorio nazionale. Il pagamento del canone consentiva alla RAI di rendere più varie e valide le trasmissioni e di effettuare gli investimenti necessari per le infrastrutture che garantivano di poter vedere la TV anche nelle zone geograficamente più disagiate.
Oggi il mondo dell’intrattenimento e dell’informazione è totalmente cambiato. Negli USA per la prima volta le ore medie di utilizzo giornaliero di dispositivi mobili (tablet e smartphone) superano quelle trascorse davanti alla TV. In Italia abbiamo colossi come Mediaset e Sky che, sfruttando modelli di business differenti e/o combinati (pay tv, pay per view e free on air) e nonostante la concorrenza sleale, hanno quote di mercato importanti; si affacciano inoltre sulla scena soggetti più audaci: la7, Netflix e chissà cosa altro ancora.
Molti vedono nel provvedimento allo studio uno strumento efficace di lotta all’evasione: pagheremo tutti e pagheremo meno.
A noi pare, invece, uno strumento vessatorio. Un provvedimento serio dovrebbe obbligare a pagare per ciò che realmente si desidera e pertanto si consuma, e non per ciò che potenzialmente si potrebbe consumare, senza dare modo al consumatore di sottrarsi al pagamento…
Se la RAI fosse davvero competitiva, non avrebbe alcun timore del mercato. Ci sono tutti gli strumenti tecnologici per bloccare la ricezione delle trasmissioni RAI a coloro non interessati né a Ballando con le Stelle nè a Che Tempo che Fa, obbligando, viceversa, chi vuol goderseli a pagare.
In un mondo che avanza alla velocità della luce i nostri legislatori continuano a dare risposte anacronistiche. La querelle Uber-Taxi, la lotta tra albergatori e AirBnB, hanno già dato prova come le lobby sono potenti e pronte a difendere con le unghia i diritti acquisiti. Si continua a parlare di liberalizzazioni, privatizzazioni, meritocrazia, innovazione, ma questo solo nei salotti televisivi.
Le esigenze di cassa del governo, il rifinanziamento degli 80 Euro in busta paga, il contemporaneo e definitivo abbandono della spending review (vedi ritorno di Cottarelli a Washington), spingono Renzi a cercare soldi ovunque, anche in RAI. Minori trasferimenti alla RAI, in cambio di un gettito più corposo, salvano capre e cavoli, a discapito dei possessori di case.
GUAGLIO’. STATTE CALMO. VO’ VEDE. CHE MI ACCATO LA TV ANCHE IO… SE MI ACCATTO LA TV. FRA COSTO E TASSA , MAGGIA MURA’ IL WC. NON SERVE PIU’! (PENSIONATO”)
STATE CARMI. : TASSA CANONE RAI O SULLA CASA.???<br />E' GIUNTO A NAPOLI UN "BORBONE" CI DARà UNA MANO A RISOLVERE IL DILEMMA–. IL MIO PENSIERO; STAI A VEDERE CON TUTTA L'ACQUA CHE è VENUTA PROPORRà LA TASSA SULLA PIOGGIA. COME FECE UN SUO ANTENATO.!!!
Ottima notizia per chi ha sempre pagato il canone che passa da € 131,50 a 50-80 euro.<br />Bruttissima notizia per gli evasori.
alora questa io la chiamo dittatura………