Qualche giorno fa una mail di un lettore, nonché amico, di ItaliaSalva ci chiede il flusso di cassa, anche semplificato e approssimato, del Bilancio dello Stato italiano. “Mi rendo conto non sia una cosa facile e forse al di là delle vostre possibilità, e immagino che i signori della famosa “Spending Review” ci abbiano quantomeno provato, ma ad oggi non mi è ancora chiaro da dove arrivino e dove vadano tutti i soldi (sapete che sono un profano), anche con flussi ad alto livello”.
La richiesta non era delle più ortodosse, ma riflettendo un po credo di aver capito quale fosse il senso…
Giornalmente siamo bombardati da cifre, valori e tagli proposti da questo o quel movimento politico, ma nessuno riesce a definire il poco o il tanto. Al nostro amico serve la scala, la grandezza di confronto per capire se il solone del momento sia il solito demagogo o padrone dei numeri e della materia.
Una grande difficoltà è tracciare il confine, dove finisce il Pubblico e dove comincia il Privato; ci sono diversi enti, società, istituzioni ibride dove è veramente difficile vedere il limite. Per questa prima pillola sull’argomento abbiamo spulciato i dati della Ragioneria Generale dello Stato e dell’Inps, i giganti del perimetro pubblico.
Ragioneria Generale dello Stato
Lo Stato italiano spende più di quanto incassa, le entrate si aggirano intorno a 518 miliardi di euro e le spese sono pari a 556, con un disavanzo di 38 miliardi di euro. Ovviamente, nonostante tutti gli sforzi fatti finora, il debito continua a salire inesorabile.
Nella seguente tabella riassumiamo le principali voci di entrata e di spesa:
In estrema sintesi lo Stato prende da Iva, Irpef ed Ires e spende per Personale, Interessi, Trasferimenti alle Regioni (quasi totalmente impiegati in Sanità) e Pensioni.
INPS
Le entrate dell’Inps non si riducono ai 120 miliardi di euro conferiti dal Governo Centrale. I lavoratori contribuiscono, con la propria busta paga, con altri 210 miliardi che vengono spesi per lo più in pensioni (267 miliardi).
CONCLUSIONI
La ripartizione delle spese correnti dello Stato Italiano e dell’Inps è di seguito rappresentata:
Quando vi raccontano che vogliono sanare le casse dello Stato tagliando le indennità dei parlamentari fatevi una risata, se vi raccontano che stanno cambiando il Paese con 80 € in busta paga ai lavoratori non ascoltateli.
Scopriremo col tempo che non esistono diritti acquisiti. Qualsiasi programma di riforme degno di questo nome non può prescindere dalla spesa in pensioni, sanità e PA. Il leader che si vanta di non aver toccato le principali voci di bilancio dello Stato Italiano non è uno statista, ma l’ennesimo figurante nel palcoscenico della politica.
luigi.ciotta@ItaliaSalva.it
Quel che i politici non ci dicono è: per far ripartire l’economia servono investimenti infrastrutturali e sulla formazione, per entrambi mancano i soldi. Il debito potrebbe anche essere mantenuto, basterebbe avere un’economia in crescita, ma le nostre imprese, tranne rarissime eccezioni, non sono competitive a livello mondiale. Quindi, anche se è triste da dire….è più probabile che l’Italia continuerà a peggiorare a livello economico piuttosto che risalirà la china.
Fabio,<br /><br />vorrei aggiugnere qualche commento e domanda, cui spero gli amici di ItaliaSalva daranno un seguito:<br /><br />1) data la dimensione di questa voce, e gli interessi che mostruosamente la ingrossano ogni anno di più, mi pare che finchè non ripartiremo seriamente con l'economia rischiamo di fare la fine della Grecia o di un paese del terzo mondo (ci annullerà qualcuno il
mi permetto qualche commento a questa interessante analisi:<br />1) il debito pubblico continua a salire inesorabile sia per il "disavanzo", ma soprattutto per l'enorme cifra di interessi sul debito che maturano ogni anno.<br />2) il problema n.1 alla voce Entrate si chiama "evasione fiscale e contributiva".<br />3) il taglio degli stipendi di parlamentari e consiglieri