La Corruzione viene associata a grandi appalti, grandi commesse pubbliche in cui si insinua il malaffare. Expo, Mose, Grandi eventi sono il palcoscenico privilegiato di faccendieri e politici corrotti.
In realtà è soltanto la punta dell’iceberg, lontano dall’attenzione dei media si consumano migliaia, se non milioni, di piccole appropriazioni, favoreggiamenti, corruzioni di cui neanche immaginiamo l’esistenza…
La corruzione latente
La storia di oggi vuole proprio raccontare la corruzione latente, quella che sembra integerrima gestione della cosa pubblica.
Immaginate di trovarvi in un paese deve le case valgono un euro, o poco più. Supponiamo che una di queste abitazioni di scarso valore, e scarso pregio, sia di proprietà del Comune, che l’affitta ad un canone simbolico ad uno storico Circolo Culturale.
Il Circolo in questione ha una storia lunga un secolo, e sottoscrive un regolare contratto d’affitto nel 1954, rinnovato nel ’64, che scade definitivamente nel ’73. Dal ’73 il Comune non ha mai rinnovato il contratto e non ha mai richiesto la restituzione dei locali.
Le ultime elezioni comunali modificano lo scenario. Il nuovo sindaco, convinto “rigorista”, si impegna in una radicale spending review. Tra le principali voci da aggredire, i canoni di locazione che il Comune paga per i propri uffici.
Il sindaco ritiene opportuno sfrattare il Circolo Culturale, con il suo secolo di storia, e collocare, nei locali liberati, la stazione dei vigili urbani. Il Circolo Culturale non intende lasciare la sua sede storica, ma il sindaco è pronto ad ingaggiare una battaglia legale senza quartiere e chiude a qualsiasi mediazione.
Il comune soccombe, per il momento, in tutti i gradi di giudizio. E’ condannato a pagare spese legali e processuali. Si stima che la spesa del Comune, al momento, si aggiri intorno ai 12.000€.
I locali sono ancora nella piena disponibilità del Circolo e il Comune continua ad accanirsi. La giunta ha disposto persino l’ingaggio del migliore avvocato del foro competente, le cui parcelle sono tutt’altro che da spending review.
I locali sono ancora nella piena disponibilità del Circolo e il Comune continua ad accanirsi. La giunta ha disposto persino l’ingaggio del migliore avvocato del foro competente, le cui parcelle sono tutt’altro che da spending review.
ERA NECESSARIO UN SIMILE DISPENDIO DI RISORSE?
Non sappiamo come andrà a finire il contenzioso, ma di certo il Comune ha continuato a pagare il canone di affitto per i vigili urbani, ed ha sperperato 12.000 € senza nulla risolvere. La sola parcella dell’avvocato vale 5 anni di locazione.
Questa storia continua e gli unici a giovare di questa ostilità sono gli avvocati. Il sindaco non arretra di un millimetro, e la causa continua. Crediamo veramente che sia la spending review a giustificare tale ostinazione? Troppe volte le professioni si sono servite della politica, e la politica delle professioni. Inventarsi cause o prolungarle potrebbe essere la moneta di scambio per ripagare vecchi favori e fedeli sodali in un continuo do ut des. Tu chiamala se vuoi… corruzione
A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca
luigi.ciotta@italiasalva.it
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