Sembrano lontani i tempi in cui il leader Beppe Grillo intimava ai propri “ragazzi” di non partecipare a talk show e programmi televisivi. La strategia del leader, a detta di molti, avrebbe penalizzato il movimento nelle passate tornate elettorali: la televisione è ancora il mezzo d’informazione privilegiato, dalla maggior parte della popolazione, per conoscere/familiarizzare con la politica.
Il bomber del movimento è Luigi Di Maio. Il vicepresidente della Camera è molto apprezzato sia dentro che fuori il movimento: parla bene, è pacato nei modi, viene percepito come competente ed equilibrato. Martedì Sera, nella trasmissione di Giovanni Floris, gli sono stati tributati applausi e standing ovation. La sempre crescente popolarità lo incorona come probabile candidato contro il duo Salvini Renzi, a tal fine ci siamo premurati di passare in rassegna i contenuti dei suoi interventi, aldilà della forma di presentazione. Il pubblico avrà molto apprezzato lo slogan per descrivere la politica renziana “le cose buone le annuncia ma non le fa, le cose cattive non le annuncia e magari le fa di notte o quando nessuno se ne accorge”, motto ad effetto da cui traspare la cura comunicativa dell’intervento. Di Maio continua con i 3 punti programmatici del movimento:
- abolizione equitalia
- reddito di cittadinanza
- referendum sull’euro
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Articolo da povera scimmietta piddina