Il calcolo tasso interesse delle obbligazioni risulta materia ancora ostica. Il lettore, mediamente, non riesce ad accettare l’idea che un qualsiasi titolo che stacca una cedola del 6/7% abbia un rendimento da prefisso telefonico: “se ho un btp che rende 6% come mai nelle varie tabelle btp nella voce valore reale leggo valori bassissimi ? in che senso ?”
Il rendimento di un’obbligazione cambia giorno per giorno, ed è funzione del prezzo di negoziazione. Supponiamo di aver sottoscritto un BTP a 10 anni, in fase di collocamento, a 100 con una cedola del 6%. E’ banale riconoscere che il rendimento A SCADENZA del titolo è del 6%. Dopo 12 mesi supponiamo che il titolo valga 110, chiaramente con la stessa cedola, il rendimento A SCADENZA è diventato 4,62%. COSA E’ SUCCESSO AL MIO RENDIMENTO???
Semplicemente è come se una parte delle cedole fosse stata anticipata di qualche anno. La variazione di prezzo, da 100 a 110, incorpora il minore rendimento: la differenza tra 6% e 4,62%. In situazioni del genere devo essere contento. Ogni giorno diventa la valutazione di un nuovo investimento, il nostro risparmiatore dovrà valutare se vale la pena liquidare o continuare col BTP, ormai a 9 anni, al 4,62%. La situazione è del tutto analoga nel caso di contrazione del prezzo: dopo 1 anno lo stesso BTP ha un valore di negoziazione pari a 90. In questo caso il rendimento è del 7,57%. Se già reputavo conveniente il 6% potrei valutare di aggiungere delle somme ai miei BTP.
Facciamo un caso concreto, utilizzando il foglio di calcolo ItaliaSalva, di un BTP 2026 (IT0001086567) con cedola del 7,2%. Qual è l’attuale rendimento?
La domanda da porsi è: sottoscriverei un titolo di stato a 11 anni con un rendimento dell’1,35% lordo? Se la risposta è positiva non è necessario fare nulla, se la risposta è negativa è necessario vendere la propria obbligazione. Il risparmiatore deve, di tanto in tanto, fare un check up del proprio investimento e prendere le opportune decisioni in funzione dei mercati e dei rischi percepiti.
Parecchi titoli obbligazionari hanno rendimenti addirittura negativi (Bund, BTP…) penso che nessuno voglia pagare per prestare i propri risparmi. Per aiutarvi nel vostro check up finanziario abbiamo preparato un semplice foglio di calcolo, liberamente scaricabile cliccando ITALIASALVA – RENDIMENTO BOND TASSO FISSO.
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
Secondo me NO. Perchè lui vede che il bond costa 168.00 , ma in realtà gli verra addebbitato sul conto titoli 168+ rateo e non se ne farà una ragione!!!
(Ok che poi gli verrà restituiro allo stacco della cedola)
Pagherà il rateo che gli verrà restituito con la prima cedola. E’ corretto utilizzare il prezzo secco.
Ciao..però lo schema non tiene conto del prezzo tel quel….magari un investitore poco attento andrebbe a mettere sul prezzo secco, il prezzo del bond che vede sui vari siti di finanza, senza considerare gli interessi fin qui maturati prima dello stacco della cedola, e che cmq deve pagare al venditore del bond.