L’obbligazioni Venezuela sono i titoli di Stato, al momento, più redditizio sui mercati: rendimenti a 2 cifre, addirittura vicino al 30%. Un’esplosione cosi marcata viene giustificata con la pessima valutazione che le principali agenzie di rating danno del titolo, CCC per S&P dal 09/02 di quest’anno. Il rischio default, secondo le agenzie di rating, è molto elevato. Storicamente valutazioni di questo tipo precedono il default nel 27% dei casi, dopo appena 1 anno. La probabilità tende asintoticamente al 50%, in poche parole si ha una metà delle possibilità di subire una rinegoziazione del proprio credito. I titoli disponibili alla clientela retail sono:
- VENEZ 26-S 11.75 (USP17625AE71)
- VENEZ31 REG S 11.95 (USP17625AD98)
- VENEZUELA 27 9.25 (US922646AS37)
- VENEZUELA22-S 12.75 (USP17625AC16)
Soltanto pochi mesi fa, quotazioni e rendimenti erano di altro ordine di grandezza. Riportiamo, a scopo illustrativo, l’andamento di uno dei 4 titoli:
Agli attuali valori di negoziazione il rendimento ripaga del rischio corso. Se potessimo comprare 100 titoli diversi CCC (un numero abbastanza elevato di emittenti in grado di rappresentare un adeguato campione statistico) si otterrebbe un guadagno intorno al 15%, al netto delle perdite per default. In tabella abbiamo riportato gli interessi riconosciuti dal titolo USP17625AD98 (ipotesi prudenziale di rendimento del 25% ogni anno) e il capitale residuo, comprensivo degli interessi, depurato dai default:
*si consiglia di utilizzare il nostro foglio di calcolo prima dell'acquisto
Purtroppo, o per fortuna, non esistono molte Venezuela al mondo. Cosi non possiamo diversificare confidando nella statistica…
In caso di Default delle obbligazioni Venezuela?
La probabilità che si verifichi il default non è trascurabile, addirittura superiore al 50%. In questa eventualità non tutto è perduto. L’haircut, che in genere viene applicato ai creditori, può consentire il recupero del 20% del valore nominale delle obbligazioni, come successo per esempio ai creditori della repubblica greca. Considerando che il valore di mercato è intorno al 45, si può essere fiduciosi nel recupero della metà di quanto investito. Inoltre, per la parte non recuperata, il risparmiatore godrebbe di un credito d’imposta, sotto forma di minus fiscale, pari al 12,5% di quanto perso. Per ogni 1000 € investiti se ne potrebbero recuperare 500.
La matematica suggerisce l’investimento, ma allo stesso tempo raccomanda prudenza. Una piccola scommessa è possibile, grosse operazioni caldamente sconsigliate.
luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
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