‘Credo che sia la prima volta nella mia vita che sono d’accordo con un leghista’: queste le parole esatte di Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, durante un dialogo, più che tranquillo con Matteo Salvini nella trasmissione ‘Dimartedì’, nella puntata di martedì 07.04.2015. Accantonata, per un momento, la lotta contro l’immigrazione, Salvini attacca il sistema Cooperative-Politica, dopo lo scandalo degli ultimi giorni. Lo scandalo ha visto protagoniste alcune Cooperative (in particolare la Cpl Concordia, colosso nel settore del gas e dell’energia), le quali finanziavano partiti o politici, per poter ottenere determinati appalti: elargivano soldi per poter ottenere favori dai politici italiani. Salvini chiede ai politici protagonisti della vicenda, di restituire i soldi dati loro dalle cooperative, in quanto i finanziamenti illegittimi da parte delle cooperative ai partiti sono inammissibili. Più che d’accordo il presidente di Legacoop, garantendo che, per tagliare la testa al toro, sono stati aboliti anche i finanziamenti, pur se legittimi, ai politici da parte delle coop.
Il presidente di Legacoop e Salvini condividono il desiderio di aprire un’inchiesta per l’abolizione di quelle finte cooperative, che in questo modo si definiscono per poter pagare meno tasse. Infatti, il regime di tassazione delle imprese cooperative è disciplinato in maniera differente rispetto alle altre società e godono di determinati vantaggi fiscali, a fronte dei seguenti obblighi:
- Parte degli utili della coop non possono essere distribuiti tra i soci, ma reinvestiti nell’impresa per poter garantire una continuità nel tempo, favorire le nuove generazioni, creare nuovi posti di lavoro e opportunità di crescita;
- La parte degli utili che le cooperative destinano a riserve patrimoniali indivisibili tra i soci, non vanno a formare il reddito imponibile della società.Anche in caso di scioglimento della cooperativa, i soci non potranno entrarne in possesso, ma devono destinare il patrimonio sociale a dei fondi mutualistici.
‘E’ un sistema in cui bisogna mettere la mani’, perché, aldilà dello scandalo, non vi è neanche un’apertura mentale in molte realtà e in molte città. Salvini incalza il pubblico:”Quanti telespettatori hanno una piccola azienda, una piccola impresa, fanno il geometra, il piccolo agricoltore, e sono fuori da questo sistema perché non votano a sinistra, perché non sono iscritti alle coop del paese, non hanno la tessera della CGIL e non lavorano, perché se non fai parte di quel cartello non lavori”. Salvini continua:”Intere città, zone del Paese sono sotto una cappa” “dove decidono come, quando e perché lavorare. Ce lo diciamo che sono quasi tutte legate alla sinistra. Si può dire o non si può dire?”
NO, non si può dire. Non perché ci sia una “cappa” che vieti affermazioni di questo tenore, semplicente perché non è vero. Il teorema di Salvini è molto semplice ma FALSO
Le generalizzazioni, a Dimartedi, generano soltanto una grande confusione. Il telespettatore, ascoltando le dichiarazioni in trasmissione, confonde le cooperative sociali di mafiacapitale con le imprese cooperative, tutte sotto il cappello di Legacoop, e infine della Sinistra. Credo sia superfluo dire che le cooperative, in quanto imprese, non aderiscono a nessuna formazione politica. Le imprese cooperative attive in Italia sono 70.397 (dati 2005) e, nella maggior parte di esse, il sindacato, di qualsiasi sigla, non ha motivo di entrare. Le cooperative, per la propria attività, spesso non si servono di lavoratori dipendenti, ma sono gli stessi soci a prestare la propria opera all’impresa.
Ascoltando Salvini sembrerebbe che l’intero sistema produttivo, in particolare in alcune regioni, è totalmente nelle mani della cooperazione. La realtà è un’altra: le cooperative sono soltanto l’1,4% delle imprese italiane. Nella provincia di Modena, area storicamente a vocazione mutualistica, si scende all’1%. Pensate che l’1% delle imprese di un mercato possa fare cartello?
Il teorema di Salvini si scontra miseramente con la storia. Il più grande promotore della cooperazione in Italia è stato papa Leone XIII, non certo un pericoloso bolscevico, che nel 1891, con l’enciclica Rerum Novarum, diede un forte slancio alla mutualità. Purtroppo Salvini ignora e infanga un mondo, quello in cui “il capitale si pone al servizio del lavoro”, lontano da una persona che per mestiere racconta un mondo che non c’è….
Elisa Abbiatico
info@italiasalva.it
Io sono di Reggio Emilia E’ ASSOLUTAMENTE VERO LA MAGGIOR PARTE DELLE COOPERATIVE SONO UN SISTEMA MAFIOSO CONTROLLATO DAL PD PER DISTRIBUIRE IL LAVORO E PROCURARSI TANGENTI.
Le affermazioni contenute in questo articolo per contrastare Salvini QUELLE SI SONO ASSOLUTAMENTE FALSE, eviterò di APOSTROFARLE CORRETTAMENTE solo per educazione. RIPETO CHIUNQUE VIVA in una realtà come Reggio Emilia. Modena, Bologna e non disonesto o colluso non può in onestà affermare diversamente.
Almeno abbiate l’onestà di non dire nulla.
Certo sarà difficile far diventare l’Italia un paese serio e onesto con gente che difende queste posizioni vergognose.
Massimo Casali