Io ritengo di no. Le persone che si permettono il lusso, per scelta, di rimanere ad oziare a casa dovrebbero essere sanzionate. Tirandosi fuori dal mercato del lavoro scaricano sui lavoratori un onere aggiuntivo, il cui carico spetterebbe loro. Non oso immaginare cosa succederebbe se, addirittura, fosse messa in campo una tutela come il reddito di cittadinanza. Molti potrebbero reputare più conveniente rimanere a casa, o magari lavorare a nero, stracciando il patto sociale tra le generazioni.
Cari lettori, voi vi sentite più Grillo o Lukashenko?
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Lavoro a contatto con il pubblico, in settore voluttuario, con affluenza di pubblico giovanile assai elevata e di ogni estrazione sociale, extracomunitari compresi. Posso garantire che statisticamente essi sono scarsamente proccupati del futuro e assai poco afflitti da % di disoccupazione che li emarginao (forse). Vestiario modaiolo, auto, smart-phone hi-tech e tutti gli status nn mancano a nessuno, vacanze e weekend compresi. Sarà forse che tutti i viziati e protetti dalle famiglie verranno a consumare i miei servizi? Piuttosto, secondo me , è che sono talmente rammolliti da educazione e formazioni inefficaci che quel che fanno è tutto ciò che sanno…
Il progresso tecnologico sta rapidamente cancellando molte opportunità di lavoro. È una rivoluzione e le soluzioni sono 2: o si lavora di meno tutti oppure ai pochi specialist alti salaria e agli esclusi un reddito base, isee permettendo. Per ora è utopia, ma non vedo altre soluzioni. Se larghe fasce di popolazione vengono lasciate in povertà ci sarà la rivoluzione
fare due esempi così banali credo abbassi di molto il livello dell’argomento. magari fosse così facile arginare e racchiudere le tante problematiche legate al problema “lavoro”. premetto che non sono proprio a favore del reddito di cittadinanza, perché credo possa avere l’effetto contrario e che così facendo si possa favorire ancora di più una fetta di popolazione già abituata a vivere di espedienti e furberie varie a discapito di chi lavora duro e spesso con un salario non adeguato, ma leggendo le modalità di attuazione e anche da dove verrebbero prese le coperture, passaggio che nell’articolo è sottolineato con poca libertà intellettuale, penso si debba dare fiducia a proposte del genere, soprattutto quando a farle è gente che ci mette la faccia e non subdoli rottamatori che sventolano cambiamenti affinché nulla cambi.
Le aziende soddisfano le proprie necessità di personale con le migliori figure disponibili sul mercato. Coloro i quali non riescono a trovare collocamento possono scegliere tra 2 possibili percorsi: accrescere il proprio appeal professionale, demanzionarsi. Quanti giovani hanno preso atto di questa fredda e ineluttabile realtà? Troppo pochi. Ogni anno celebriamo la dignità del lavoro, ma purtroppo continuiamo a reputare degno solo il lavoro che abbiamo sempre sognato.
Cosa intendente per lavoro, attività sottopagata svolta da giovani laureati che devon lustrare scarpe a politici inetti e banchieri/usurai?
A proposito
IN ITALIA NON MANCA IL LAVORO, MANCA LA VOGLIA DI PAGARLO AL VALORE DEL CARO VITA CHE I GOVERNI HANNO LASCIATO CREARE DA TANTI COMMERCIANTI NON CONTROLLATI!
peccato che a fronte dei due esempi citati, ci siano decine di migliaia di giovani diplomati e laureati che non trovano uno straccio di lavoro.
Per tutti loro la proposta del M5S ha un senso….eccome se ce l’ha.
Ben venga la proposta del M5S in favore di giovani e disoccupati, piuttosto delle Leggi dei governi di centrodestra e centrosinistra dettate dai Banchieri e dai Padroni.