Un grosso impegno per Autostrade riuscire a collocare 1,5 miliardi di euro…i rendimenti non sono poi cosi allettanti. Ciononostante i risparmiatori, provati dalle politiche espansive della BCE, potrebbero accorrere alle sirene delle obbligazioni Autostrade. In ogni caso Autostrade ha preparato il proprio paracadute, con un consorzio di garanzia, capitanato da Banca IMI e Unicredit, si assicura la sottoscrizione di 750 milioni di euro.
Le Banche del consorzio si impegnano a coordinare il collocamento chiedendo una commissione dello 0,25%. Ad ogni collocatore viene riconosciuta una ulteriore 1,15% di commissione per la sottoscrizione del prodotto da parte dei clienti. In sintesi, Autostrade, per l’intero ammontare, ha pagato:
- 750.000 € (0,10%) a Banca Imi e Unicredit per garantire la sottoscrizione di 750 milioni di euro;
- 3.750.000 € (0,25%) a Banca Imi e Unicredit per coordinare il collocamento;
- 17.250.000 € (1,15%) ai collocatori.
- 225.000 € (0,05%) a Banca Imi, Unicredit e Bnp Paribas per garantire la sottoscrizione di 450 milioni di euro;
- 2.700.000 € (0,18%) a Banca Imi, Unicredit e Bnp Paribas per coordinare il collocamento;
- 15.000.000 € (1%) alle oltre 70 banche collocatrici.
Perché commissioni cosi generose?
Sembra un regalo alle Banche. E’ risaputo che la famiglia Benetton non fa regali. Le commissioni cosi alte, superiori persino alle “efficienti” aziende pubbliche, denotano la scarsa qualità dei titoli offerti, tutto all’opposto del collocamento Cdp. Gli istituti, evidentemente, reputano più difficile collocare i titoli alla propria clientela, e prezzano una commissione di garanzia superiore persino alla già esosa prebenda che Cdp aveva pagato per piazzare i propri titoli.
Ecco un motivo in più per investire altrove…
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
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