Il presidente dell’eni, Enrico Mattei, non può sicuramente essere tacciato di scarsa lungimiranza e lo spessore di questa sua frase assume particolare rilevanza se connotata e vissuta in un Paese povero pieno di ricchi. Non so chi di voi è stato negli Stati Uniti d’America, nel Paese dei multimiliardari, delle stravaganze, dell’esagerazione… in realtà il Paese, nel suo complesso, soffre un’atroce povertà.
In questi giorni mi trovo a San Francisco, tra le città più ricche del Paese, e trovo impressionante il numero di homeless (senza tetto). Non si tratta di semplici balordi, è considerevole il numero di normali cittadini che versano in condizioni di difficoltà. Tra le masse di mendicanti, per strada, si possono scorgere intere famiglie e madri che cambiano il pannolino senza alcuna intimità per i più piccoli. Le strade sono un vespasiano a cielo aperto e l’indifferenza del ceto abbiente è il sigillo alla sconfitta di un’intera comunità.
Sugli autobus della città è un continuo sali scendi delle pedane per disabili. Numerose le carrozzine, a trazione elettrica o manuale, che trasportano giovani donne e uomini. Un’incidenza spaventosa, rispetto al numero di disabili che normalmente aiutiamo in Italia. A pensarci bene una motivo c’è!!! Le malattie circolatorie o disfunzionali che causano la perdita della mobilità necessitano di terapie palliative che ritardano la degenerazione. In Usa, il processo degenerativo può essere ritardato, se non fermato, soltanto da coloro che hanno un reddito adeguato o, nel tempo, hanno avuto un reddito e la lungimiranza per stipulare una polizza assicurativa. Per tutti gli altri non resta che affidarsi alla fortuna.
Avevo soltanto voglia di condividere un paio di riflessioni con i lettori di ItaliaSalva, un modo per scusarmi per la scarsa partecipazione di questi giorni. Questo viaggio in California mi ha permesso di capire che l’America è proprio li dove viviamo noi, e non bisogna inventarsi soluzioni esotiche: è sufficiente tutelare i diritti e soprattutto i doveri che la nostra comunità ha costruito nel tempo…
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
“Sugli autobus della città è un continuo sali scendi delle pedane per disabili. Numerose le carrozzine, a trazione elettrica o manuale, che trasportano giovani donne e uomini. Un’incidenza spaventosa, rispetto al numero di disabili che normalmente aiutiamo in Italia. A pensarci bene una motivo c’è!!! Le malattie circolatorie o disfunzionali che causano la perdita della mobilità necessitano di terapie palliative che ritardano la degenerazione. In Usa, il processo degenerativo può essere ritardato, se non fermato, soltanto da coloro che hanno un reddito adeguato o, nel tempo, hanno avuto un reddito e la lungimiranza per stipulare una polizza assicurativa. Per tutti gli altri non resta che affidarsi alla fortuna.”
AVETE RAGGIUNTO UN LIVELLO DI RIDICOLAGGINE IMPENSABILE. FORSE HANNO PIU’ STRUTTURE PER PORTATORI DI HANDICAP CHE IN ITALIA? NO PER CARITA’. HO VISTO PIU’ BARBONI E URINATOI PER STRADA A ROMA IN TRE GIORNI CHE NEGLI USA IN UNA QUINDICINA DI VIAGGI. AVETE SUPERATO OGNI LIMITE DI DECENZA
massimo casali