Dopo il referendum farsa, le pene subite dalla popolazione a causa del controllo dei capitali, l’epilogo per la Grecia è stato quello di accettare un piano lacrime e sangue imposto dai creditori. Gli aiuti necessari per ripagare i debiti e per sostenere la crescita sono ancora vincolati all’approvazione da parte del parlamento ellenico, cosa che probabilmente provocherà scossoni nel governo e quasi sicuramente elezioni, se non subito, in un prossimo futuro. La partita giocata molto male sin da febbraio, mese di insediamento del governo Tsipras, era un bluff nei confronti dell’Europa. Un Europa cinica, conservatrice, che mal tollera chi si mette di traverso e chi gioca a far di testa sua. Le visite a Putin non hanno di certo giovato alla causa greca. E così, dopo aver mandato completamente in stallo l’economia ed aver arrestato ogni cenno di ripresa economica, non è rimasto altro che accettare un accordo che non salva assolutamente la faccia della controparte, anzi la umilia. A salvaguardia dei soldi che verranno prestati, e a garantirsi da futuri stravolgimenti governativi che potrebbero portare a rimangiarsi gli accordi presi, i creditori hanno richiesto l’istituzione di un fondo. Un fondo in cui far confluire asset di valore da vendere progressivamente. Tra gli asset di maggior pregio vi sono i porti di Atene e Salonicco. I compratori si sono già fatti avanti. Tra loro ricordiamo i danesi di Maersk, oppure APM Terminals. Entrambi desiderosi di espandere la propria attività in un’area strategica del Mediterraneo. Durante i mesi passati Tsipras aveva sospeso la vendita dei due porti. Oggi la partita si è riaperta, e molto probabilmente il governo greco sarà chiamato a sottoporre delle date vincolati entro cui si procederà alla vendita. La conquista della Grecia è partita. I paesi grandi debitori sono avvertiti. Non scialacquate, o prima o poi vi prendiamo i gioielli di famiglia! Il monito ai nostri governanti è forte! Datevi da fare, riformate, proseguite con la spending review, varate delle misure che favoriscano veramente chi ha voglia di fare e non solo chi ha voglia di essere assistito! Non vogliamo ritrovarci con l’acqua alla gola costretti a venderci il Colosseo.
domenico.totaro@italiasalva.it
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