Sono 21 le tipologie di buoni fruttiferi postali, emessi da Cdp, in circolazione per un patrimonio complessivo di 137 miliardi di euro. Molti sono i piccoli risparmiatori che riconoscono nei prodotti postali delle caratteristiche di semplicità e affidabilità superiori rispetto ad altre offerte. Oggi scopriremo quali sono i buoni fruttiferi postali preferiti dagli italiani:
I buoni fruttiferi ordinari sono quelli maggiormente richiesti negli sportelli postali, ben 67 miliardi di euro (intorno al 50% del totale). Seguono i BFP3x4 e i buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione, con rispettivamente 17 e 15 miliardi di euro. In realtà questi numeri potrebbero essere fuorvianti, la lunga durata (20 – 30 anni ) e l’offerta esclusiva, per molti anni, dei buoni ordinari sono le ragioni principali del successo rispetto ad altri buoni.
Restringendo il periodo di analisi all’ultimo anno (2014), i buoni fruttiferi ordinari non sono tra i favoriti dagli italiani. I buoni maggiormente sottoscritti sono i Bfp3x4, anche grazie alla forte pubblicità televisiva di cui hanno goduto. Ben 7 miliardi di denaro nuovo nelle forme Bfp3x4, risparmi nuovi e fedeltà. Nonostante siano stati fortemente consigliati da ItaliaSalva, sia per il breve che per il lungo termine, i buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione non sono stati molto gettonati, con soli 218 milioni di nuovo capitale. In realtà la raccolta netta è stata di -51 milioni di euro, i buoni liquidati sono stati superiori alle nuove sottoscrizioni, soprattutto a casa delle paure di deflazione e dei suggerimenti di qualche direttore.
Per il nuovo anno c’è da scommettere in un grosso exploit dei buoni fruttiferi 4×4, molto “spinti” dagli uffici postali in questo periodo. Le ragioni di questa intensa sponsorizzazione non sono riconducibili ad una reale convenienza dei buoni postali, ma forse a ragioni commerciali della Cdp.
Ai lettori di ItaliaSalva consigliamo di documentarsi e di scegliere in modo consapevole, senza affidarsi ciecamente dei consulenti Poste. Anche per coloro che hanno già scelto, sottoscrivendo i buoni fruttiferi, raccomandiamo un periodico check up, magari consultando i nostri post, per confermare di volta in volta la propria strategia d’investimento.
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
Nella tabella sopra si tiene conto solo dei buoni di competenza CDP (tutti quelli emessi a partire dal 13/04/2001). L’ammontare dei buoni emessi precedententemente e non ancora rimborsati (sostanzialmente buoni ordinari) è di circa 18 miliardi di nominale e 78.68 miliardi di valore di rimborso ( tavola 13.10 nella relazione banca d’italia relativa al 2013 https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relazione-annuale/2013/app_13_totale.pdf , in quella relativa al 2014 non ho trovato l’ammontare specificato http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relazione-annuale/2014/appendice_2014_completa.pdf ). I vecchi buoni fanno parte del debito pubblico.
Sui buoni indicizzati all’inflazione. Mi sembra di poter dire che sono di difficile comprensione al risparmiatore. Lo si può desumere non solo leggendo quello che viene scritto a proposito (non solo dai comuni risparmiatori) ma anche e soprattutto guardando alle varie relazioni semestrali di cdp. I bfpi non sono stati sottoscritti in base alla bontà delle serie emesse.