Oggi ho il piacere di presentare ai lettori di ItaliaSalva un nuovo compagno di viaggio. Franco del Pero è un ex direttore di banca, nel settore da 26 anni. Franco ha avuto il coraggio di dire basta, ha lasciato l’istituto di credito per cui lavorava e, con esso, le sue logiche perverse. Ha scelto ItaliaSalva per raccontare il mondo del risparmio da un’altra prospettiva: dall’altra parte della barricata. C’è da scommettere che i racconti di Franco serviranno a molti per informarsi, ma soprattutto per aprire gli occhi. Ringraziamo nuovamente Franco per la fiducia tributata a questa redazione e lo celebriamo con il tag “racconti di un bancario”
Buona Lettura
Sicav è l’acronimo di società di investimento a “capitale variabile” cioè è una società avente per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta al pubblico di proprie azioni. Le stesse sono state introdotte nell’ordimento italiano dal d.lgs. 25 gennaio 1992, n. 84, in attuazione della direttiva europea 85/611/CEE. Possono essere in qualche modo assimilate a dei fondi comuni di investimento, ma con una sostanziale differenza: mentre nel Fondo d’investimento l’investitore si è titolari di una quota del fondo stesso, che viene amministrato da una società di gestione distinta (la SGR), nella SICAV l’investitore assume la qualifica di socio della società garante, il cui capitale sociale coincide con il patrimonio amministrato. Ciò chiarisce subito il maggior rischio che viene trasferito sul risparmiatore.
Nel fondo comune, il patrimonio gestito dal fondo è separato dal patrimonio della società di gestione e, pertanto, nel caso di qualsiasi problematica economica/finanziaria/giudiziaria il sottoscrittore del fondo ha maggiori tutele. Nelle sicav, invece, i due patrimoni si confondono, il risparmiatore, in quanto socio, si troverebbe esposto ai rischi tipici di un’azionista di una società di capitali ovvero “la potenziale perdita totale dell’investimento” a prescindere dall’andamento del mercato di riferimento. Tuttavia, gli operatori bancari e/o promotori finanziari tendono a consigliare maggiormente le sicav, spacciandole per prodotti di maggiore qualità rispetto ai fondi comuni. Recentemente ho sentito un promotore di una banca popolare che diceva testualmente al cliente “se cerchi la qualità sottoscrivi “Fidelity” o “Pictet”, se vuoi il risparmio invece sottoscrivi “Arca”, ma ovviamente avrai un minor rendimento”.
A parte la scarsa professionalità in tali argomenti, vediamo di comprendere dove stia il reale interesse del collocatore. La struttura dei costi di un fondo o di una sicav è fatta di tre componenti:
- Commissioni di gestione: remunerano il fondo per la sua attività di gestione e amministrazione. Diverse da fondo a fondo, vengono decurtate direttamente dal patrimonio del risparmiatore.
- Commissioni di incentivo: è ormai prassi consolidata prevedere, in aggiunta alle commissione di gestione, una commissione detta di incentivo o performance, che spetta alla società di gestione nel caso di rendimenti superiori a un valore di Benchmark. È dunque un premio che il sottoscrittore riconosce al gestore calcolato sul rendimento differenziale del fondo rispetto all’indice di riferimento. Si tratta, tuttavia, di una prassi non esente da critiche e problemi, soprattutto per quanto riguarda la scelta del parametro di riferimento, spesso troppo facile da battere o poco significativo.
- Commissioni una tantum Sono usualmente applicate all’acquisto o alla vendita di un fondo. Le commissioni di sottoscrizione, solitamente previste in alternativa a quelle di vendita, costituiscono la remunerazione della rete di vendita. La rete di vendita spesso percepisce anche una parte delle commissioni di gestione.
Quindi l’interesse degli istituti di credito verso questi strumenti è dato, non tanto dalla maggiore qualità tra l’altro tutta da dimostrare, ma dagli ampi e abbondanti ritorni provvigionali per il collocamento, che incidono pesantemente se non addirittura in maniera determinante sul conto economico dell’istituto che li colloca. Si tenga presente che normalmente le sicav hanno commissioni di ingresso che arrivano al 5,25% del capitale inizialmente sottoscritto. Questa commissione iniziale può essere ridotta, fino ad azzerarsi, dalle reti di collocamento che, a secondo della forza contrattuale, percepiscono anche una parte delle commissioni di gestione.
Poichè la commissione grava sul capitale sottoscritto, riduce il rendimento reale in presenza di maggiori rischi.
Compreso qual’è l’interesse degli istituti di credito nel business delle sicav dovete:
- Valutate bene la professionalità di chi vi propone le Sicav, diffidate soprattutto di chi vi alletta con i favolosi rendimenti passati.
- Valutate bene le commissioni di ingresso e lo sconto praticato sul massimo di listino. Le sicav sono un prodotto che può essere offerto da tutti gli istituti di credito per cui, se proprio avete deciso di sottoscriverne una, confrontate le offerte di più istituti (Fineco, Che Banca, BNL – tramite la rete di promotori – arrivano anche ad azzerare le commissioni di ingresso e ciò dimostra serietà e offre maggiore convenienza)
- Evitate assolutamente sicav monetarie. Agli attuali tassi vi troverete coinvolti in un investimento dai rendimenti negativi.
Franco del Pero
info@ItaliaSalva.it
Sorvolo sulle imprecisioni tra Fondo e Sicav, ci tengo solo a specificare che anche nelle Sicav il patrimonio in gestione è separato dagli attivi propri della società di gestione. La questione è mal posta, sembra che il fondo sia eccellente e la sicav, fonte di tutti i guai. Non è così. La distinzione da fare è semmai tra prodotti gestiti in Italia e prodotti gestiti all’Estero, Lussemburgo e Irlandi, principalmente.
In italia ci sono norme più rigide riguarda al calcolo della commissione di incentivo e maggiori tasse sugli utili societari ecco il motivo per cui quasi tutti i gruppi che gestiscono risparmi hanno società estere. In quanto alle commissioni queste sono sempre da controllare, Fondi o Sicav infatti hanno commissioni di listino che possono essere trattate, e a volte, classi diversa aventi costi diversi pur essendo identiche di contenuto, quindi, come sempre, attenzione.