Se fossimo in un Paese normale si condurrebbero degli studi per stabilire le ragioni di un’emergenza sanitaria senza precedenti. Invece tutto sembra normale. Gli alunni disabili nelle scuole italiane sono 209.814 nell’anno scolastico 2013/2014, 2,5% del totale. Sicuramente i valori assoluti sono impressionanti, ma ancora più incredibili sono i trend di crescita… Il numero di alunni con disabilità nella scuola statale italiana è cresciuto di 7.500 unità, soltanto dall’anno scolastico 2012/2013 al 2013/2014 (+3,7%). Dall’anno scolastico 2000/2001 gli alunni con disabilità sono aumentati di oltre il 60%. La crescita è stata differente nelle diverse macroaree del territorio: +90% nel Nord-Ovest, +76% nel Nord-Est, +82% nel Centro, +34% nel Mezzogiorno.
Le implicazioni per le casse pubbliche sono drammatiche. Il contingente dei docenti di sostegno è aumentato dai 101.301 del 2012/2013 ai 110.216 del 2013/2014 (+8,8%). Il rapporto docenti/alunni è, in media, di 1 a 2. Anche la formazione delle classi viene influenzata dal fenomeno, le classi con la presenza di disabile devono avere un numero minore dei 26/27 studenti normalmente previsti: “Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilita’ sono costituite, di norma, con non piu’ di 20 alunni, purche’ sia esplicitata e motivata la necessita’ di tale consistenza numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili”.
Riteniamo che sia giunto il momento di una seria riflessione, lontana dalle solite bandiere dell’ipocrisia. La disabilità dilagante nasce da qualche problema sociale/sanitario serio? E se cosi fosse, quali azioni ha intrapreso il ministero della Salute per arginarlo? Oppure è il solito escamotage per mantenere gli organici docenti, in barba a qualsiasi azione di razionalizzazione, e uno stratagemma delle famiglie per ottenere facilmente titoli di studio per ragazzi svogliati?
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
Bell’articolo!!! Dovremmo tutti riflettere seriamente.
Forse le risposte sono più di una…come le giuste domande….