Il Libretto postale costituisce, da oltre un secolo, il mezzo più semplice per impiegare i propri risparmi, con la garanzia dello Stato italiano. Sono un prodotto a zero spese ed immediatamente liquidabile, che grazie alle continue promozioni ha garantito un discreto rendimento. I risparmiatori, dal canto loro, hanno premiato le promozioni Cdp con una crescita inarrestabile dei depositi:
Tra il 2010 e il 2011 i depositi sui libretti postali si assottigliano di 5 miliardi. Dal 2012 si registra un’inversione di tendenza e, da una promozione all’altra, i depositi crescono di 24 miliardi, fino al valore record di 116 miliardi (al 30/06/15). Le tappe di questa impressionante ascesa sono:
- 2012 “Maggiorazione Più Risparmi Più interessi” +6 miliardi;
- 2013 Libretto Postale Smart +8 miliardi;
- 2014 Libretto Postale Smart +7,4 miliardi;
- 1° semestre 2015 Libretto Postale Smart +2,6 miliardi.
Rendimenti Libretto Postale 2° semestre
La Cdp, con il suo braccio operativo Poste italiane, ha scelto di deporre le armi nei riguardi della concorrenza bancaria. Le banche allettano i risparmiatori con i conti deposito, con rendimenti fino al 2,5%, mentre il libretto postale non rinnova le proprie promozioni. Il libretto postale smart, finora il prodotto di punta del risparmio postale, diventa un conto deposito (offerta supersmart) persino tra i peggiori su piazza, con rendimenti del:
- 0,40% per 180 giorni;
- 0,30% per 90 giorni
A cui si sottraggono la tassazione del 26% sugli interessi e l’imposta di bollo di 0,2% sul capitale.
Persino offensivi risultano i rendimenti sul deposito libero che è pari a:
- 0,10% per il libretto nominativo ordinario;
- 0,05% per il libretto smart
Se si sottraggono la tassazione del 26% sugli interessi e l’imposta di bollo di 34,2 €, per importi superiori a 5.000 €, viene da pensare che depositare i propri soldi alle Poste è giudicata una colpa.
Arrivederci Poste Ciao
Il nuovo cliente Poste, per intenderci il possessore di quei 26 miliardi di nuova liquidità, ha un profilo smart. E’ un investitore a cui non spaventa la mobilità, è già stato in grado di lasciare la propria banca in passato… C’è da scommettere, ed è auspicabile, in una fuoriuscita di capitali, alla ricerca di condizioni più vantaggiose, che neanche i Buoni fruttiferi postali in emissione riusciranno ad arginare.
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
condivido tutto.
avevo lo Smart ma l’ho azzerato. Lo tengo in vita solo per garantirmi gli interessi già maturati, ma a gennaio 2016 lo estinguo.