I risultati di bilancio MPS del primo semestre 2015 hanno favorevolmente colpito gli analisti. Erano anni che non si vedeva un segno positivo. Per MPS prosegue la strada del risanamento, oltre che del cambiamento. Sul lato governance fra pochi giorni si insedierà il nuovo presidente Tononi, in sostituzione dell’ex Profumo. Dal punto di vista operativo, secondo fonti di stampa prima lanciate da Bloomberg e poi da Reuters, Banca Monte Paschi di Siena avrebbe messo in vendita un pacchetto di non performing loans per un ammontare di 1,8 miliardi di euro. Già nel mese di giugno MPS aveva ceduto a Banca Ifis crediti deteriorati per un valore nominale di 1,3 miliardi, corrispondenti a circa 135.000 posizioni originate dalla ex Consum.it comprendenti prestiti personali (67%), carte di credito (17%) e prestiti finalizzati (16%), con un valore medio di circa 9.000 euro. Questa volta il portafoglio messo in vendita dovrebbe comprendere prestiti fatti a piccole e medie imprese (quindi non a consumatori privati). Le fonti di stampa riferiscono che MPS avrebbe già inviato la richiesta di offerta a diversi operatori specializzati. Dopo una prima selezione risulterà una short list di candidati per l’aggiudicazione dei non performing loans. A questi verrà inviata documentazione integrativa sulla natura dei crediti, e verrà chiesta un’offerta vincolante. La vendita di parte del totale dei non performing loans in portafoglio potrebbe consentire alla banca un recupero di redditività impattando in modo positivo sul valore delle azioni MPS. A breve, in un post dedicato, cercheremo di spiegare in modo semplice come i crediti deteriorati impattano sui bilanci delle banche e l’importanza del ruolo del governo nel favorire il mercato dei crediti deteriorati e la nascita delle cosiddetta bad bank.
domenico.totaro@italiasalva.it
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