Nel 2007 non molti avranno capito la portata rivoluzionaria del Decreto Bersani. In precedenza era necessario cancellare l’ipoteca ed iscrivere una nuova ipoteca con l’istituto di credito subentrante, con le nuove regole non è necessario cancellare l’ipoteca e nel contratto relativo al mutuo viene fatto un cambio di attore, annotando la banca subentrante. Il Decreto Bersani del 2007 ha semplificato oneri e procedure per l’avvio di un mutuo con un istituto di credito che offra condizioni migliori al cliente. Il decreto afferma il principio per cui è nulla ogni pattuizione, all’atto della stipula o successiva al mutuo, che ostacoli in qualche modo l’esercizio di questo diritto legittimo. La surroga e il confronto di preventivi di altre banche è anche un’opportunità per ottenere una rinegoziazione e condizioni migliorative dal proprio istituto di credito, infatti nulla vieta alla banca di cambiare le condizioni contrattuali in modo più favorevole al cliente, stipulando una rinegoziazione del contratto di mutuo con il consenso scritto di entrambe le parti.
Questa grande riforma del settore è passata, secondo noi, in sordina. Probabilmente nessuno si aspettava il recente crollo dei tassi d’interesse, che per il 2007 non aveva precedenti. Per questo la lenzuolata di Bersani sui mutui non è stata accolta dall’opinione pubblica con l’entusiasmo che meritava. Anche se con qualche anno di ritardo ItaliaSalva vuole riconoscere i meriti del ministro Bersani.
Negli anni tra il 2007 (anno della riforma) e il 2010 non era raro pagare IRS intorno al 5% d’interessi per il mutuo. Per una famiglia con un mutuo da 200.000 € vuol dire 1.336 € per 20 anni. La stessa famiglia oggi, con IRS sotto al 2%, potrebbe pagarne 1.000 € al mese.
336 netti al mese vs gli 80 di Renzi
SENZA NESSUN IMPATTO SULLE CASSE DELLO STATO
Questo grande sconto, naturalmente, lo offre il mercato. Bersani, con questo decreto, ha “solo” rimosso tutte le barriere che impedivano di stimolare la concorrenza e di rimettere tanti, ma tanti, soldi nelle tasche degli italiani.
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
Ma perché per parlar male di Renzi inventate stronzate che non stanno ne in cielo ne in terra?
Per non parlare poi dell’abolizione del “pizzo” di 5 euro per ogni ricarica telefonica.
Ho utilizzato anch’io l’ottimo Decreto Bersani per rinegoziare il mutuo acceso per l’acquisto della prima casa delle mie figlie. Precedentemente, si pagava una rata col 5,15% di interesse. Ora, il 3,15% e forse potrà ancora scendere con altra possibile rinegoziazione. Vedremo. Il mutuo sarebbe scaduto nel dicembre 2026. Adesso scadrà nel maggio 2014, pagando mensilmente più o meno la stessa rata. Facendo due conti, saranno risparmiati non meno di 12 mila €. Per questo il mio personale incondizionato ringraziamento va a Pierluigi Bersani, autore delle famose lenzuolate delle quali, purtroppo, in molti si sono scordati. Il Pd, caro sig. Pasquale, non c’azzecca nulla perché Bersani era l’ottimo ministro del governo Prodi che, con quello attuale di Renzi, non ha proprio nulla a che fare.
Bersani è stato un ottimo ministro. Ed è persona seria e capace. Ci sono tanti modi per fargli del male. Una è quella di scrivere queste cavolate.
Non è il singolo che fa le cose ma il partito democratico, quindi smettetela di dividere.