Le ultime indiscrezioni parlano di un conto di circa 2 miliardi di euro per salvare le 3 banche in crisi: Banca Marche, Banca Etruria e Carife. Il fondo interbancario di tutela, consorzio di tutte le banche italiane che, proquota, si impegnano a garantire tutti i correntisti, sta lavorando con Tesoro e Banca d’Italia alla ricapitalizzazione dei 3 istituti. Le risorse del Fitd saranno cosi ripartite:
- 1,2 miliardi a Banca Marche;
- 300 milioni per Carife;
- 300 milioni per Etruria.
Alle risorse messe sul piatto dal fondo va sommato il contributo forzoso a cui saranno chiamati migliaia di titolari di obbligazioni subordinate delle tre banche. I titoli in circolazione, potenzialmente coinvolti, ammontano a circa 700 milioni di euro, di cui 400 di Banca Marche, 150 di Popolare dell’Etruria e altrettanti di Carife.
Interventi passati del Fondo interbancario di tutela
Il Fitd nasce nel 1987, ed ha effettuato 10 interventi di salvataggio in tutta la sua esistenza (se si esclude l’operazione Tercas). L’impegno richiesto per l’anno 2015 non ha precedenti, non erano mai state erogate somme di questa grandezza:
- 1988 Cassa di Risparmio di Prato 413,2 M€
- 1990 Banco di Tricesimo 3,4 M€
- 1991 Banca di Girgenti 37,2 M€
- 1996 Banco di Credito di Trieste 86,8 M€
- 1997 Credito Commerciale Tirreno 51,4 M€
- 1997 Sicilcassa 516,5 M€
- 2010 Banca Valle D’Itria e Magna Grecia 5 M€
- 2011 Banco Emiliano Romagnolo 16 M€
- 2011 Banca MB 40 M€
- 2012 Banca Network investimenti 73,9 M€
Lo sforzo richiesto al consorzio, nel 2015, è superiore persino alla somma di tutte le operazioni precedenti (1.243,4 milioni di euro): la dice lunga sullo stato delle nostre banche…
Insegnamenti
- Evitare le Obbligazioni Subordinate: sono le prime ad essere precettate in caso di difficoltà del proprio istituto di riferimento. Non vale la pena sottoscriverle, specialmente in un periodo storico dove il premio per il rischio “subordinate” è molto basso.
- Scegliere i conti deposito a miglior rendimento: chi ha sottoscritto deposito sicuro (Banca Marche) o Conto Fico (banca Etruria) può dormire sonni tranquilli. Le tutele e le garanzie, indipendentemente dalla Banca, rendono il conto deposito un prodotto inviolabile;
- Diversificare: mantenere la propria giacenza in depositi o conti corrente inferiore ai 100.000 €
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
Hai ragione! I “costi” psicologici, in molti casi, sono veramente insostenibili.
Tuttavia il Fidt ha una bassa potenza di fuoco.
…L’ammontare delle risorse che le consorziate si impegnano a somministrare
complessivamente al Fondo per gli interventi è stabilito dall’Assemblea, su
proposta del Consiglio, in misura compresa fra lo 0,4 e lo 0,8 per cento dei
fondi rimborsabili di tutte le consorziate alla data dell’ultima segnalazione
disponibile della base contribuiva. Qualora, per effetto degli interventi,
l’ammontare delle risorse risulti inferiore allo 0,4 per cento, il ripristino della
percentuale minima dovrà essere effettuato nel termine di quattro anni…
http://www.fitd.it/normative/stat_reg/statuto_regolamento.pdf
C’è il problema dei costi psicologici. Vedere una banca dove si è messo dei soldi nei titoli di giornale… fallimento…commissariamento… potrebbe avere costi psicologici alti per molti.
Gli interessi. Non mi pare siano garantiti dal Fidt. Sbaglio?
Il capitale potrebbe essere bloccato per un certo periodo di tempo. Forse anche superiore a quello previsto dallo statuto se l’intervento necessario fosse consistente. O no?
Buongiorno
Bell’articolo
Grazie dei preziosi consigli
Maria Raimondi