Il sottosegretario apre al progetto del Ponte sullo stretto di Messina, il ministro frena, un altro ministro esulta e su quel progetto dice: “Si riparte”. Il deus ex machina dell’operazione è il ministro e leader dell’ NCD Angelino Alfano. NCD ha il suo cuore pulsante, ed elettorale, in Sicilia ed in particolare in provincia di Agrigento, la città natale del ministro. E’ evidente che la trovata del ministro ha lo scopo ingraziarsi il proprio elettorato di riferimento, in barba alle reali necessità e priorità di un territorio. Quante volte i siciliani attraversano lo stretto di Messina durante l’anno? Pur essendo un incallito viaggiatore, l’ultima volta che ho attraversato lo stretto è stato nel 2007. E come me immagino la gran parte dei siciliani. Il ponte sullo stretto è il sogno (forse di qualche costruttore) per l’ennesima cattedrale nel deserto.
Invece il siciliano, e l’agrigentino in particolare, è costretto ogni giorno a sfidare la più grande deficienza infrastrutturale di tutto lo stivale. Ci siamo premurati di tracciare su una mappa i principali collegamenti della provincia di Agrigento con il capoluogo siciliano. Per raggiungere la città di Palermo, l’agrigentino può scegliere tra le seguenti alternative:
- Autostrada A19 Palermo – Catania;
- SS Agrigento – Palermo;
- SS Agrigento – Sciacca.
Tutte le soluzioni sono INTERDETTE AL TRAFFICO!!!
E’ il 2009 quando crolla il primo viadotto a Butera, sulla scorrimento veloce Gela – Caltanissetta, il principale collegamento al mare per la provincia nissena. La situazione si aggrava nel 2013 quando crolla pure il ponte Petrusa tra Licata e Ravanusa. All’intero entroterra dell’area viene interdetto lo sbocco al mare: al siciliano abbiamo tolto persino il mare. Al peggio non c’è mai fine , e queste terre sono completamente tagliate fuori dal crollo del ponte sull’autostrada A19 Palermo Catania. E’ il capodanno di quest’anno quando crolla il ponte Scorciavacche sulla Palermo – Agrigento, dopo pochi giorni dall’inaugurazione. E’ solo l’ennesimo fendente alla mobilità di Agrigento, che segue il crollo del ponte Verdura sulla Agrigento – Sciacca.
Al ministro Alfano consigliamo di tornare più spesso nella sua Agrigento e di vivere con i propri concittadini i disagi di tutti i giorni. Dal 2009, anno del primo crollo, ad oggi non si è riuscito a mettere a posto neanche uno dei piccoli viadotti. Nonostante questo la politica asseconda la propria indole nella rincorsa alla minchiata più grossa. Dimenticavo! C’è sempre il treno…
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
Lascia un commento