Il Premier Renzi a Porta a Porta cerca di buttare acqua sul fuoco sulla situazione delle banche nostrane. Però sembra più una difesa d’ufficio che una reale consapevolezza da offrire al Paese… “Le banche italiane sono solidissime!”; una visione opposta a Zaia, ex ministro della Repubblica ed attuale governatore del Veneto. Ne parlavamo già in un post di qualche giorno fa. Riportiamo qualche stralcio del comunicato stampa di Zaia:
“La situazione della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, banche popolari venete non quotate, sta suscitando in me grande preoccupazione che condivido con istituzioni, migliaia di risparmiatori e con tutto il mondo imprenditoriale veneto “.
”Non posso consentire che rischi di essere spazzato via un prezioso patrimonio di professionalità e fiducia”.
Lasciamo perdere i politici, e passiamo invece a quanto riferito da Carmelo Barbagallo, Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia, durante l’Audizione alla Camera dei Deputati del 9 dicembre:
“La eccezionale gravità della recessione ha inciso significativamente sulla qualità degli attivi delle banche italiane, divenuta il principale fattore di vulnerabilità del sistema. A fine giugno i prestiti deteriorati ammontavano a 360 miliardi di euro, pari al 18 per cento del totale; all’interno di questo aggregato, le “sofferenze” ammontavano a 210 miliardi (10,3 per cento degli impieghi). Nel 2008, prima della doppia recessione, l’incidenza dei crediti deteriorati era del 6 per cento, quella delle sofferenze del 3,8.” Tutto confermato nei bilanci di primarie banche come MPS o Carige.
E ancora
“Tra i fattori di vulnerabilità del sistema bancario italiano vanno annoverate debolezze nell’assetto di governance degli intermediari”. “È bene tuttavia fugare ogni illusione riguardo alla possibilità di evitare del tutto crisi di banche, specie in contesti di eccezionali difficoltà economico-finanziarie.”
Renzi inoltre si è lanciato in paragoni audaci con la Germania. Dare addosso ai tedeschi sembra essere diventato uno sport nazionale. Di sopra, nelle dichiarazioni di Barbagallo, è riportato lo stato dei crediti deteriorati per l’Italia. Vediamo invece come è messa la Germania. I dati relativi al 2011, 2012, 2013, riportati sul sito Worldbank, ci dicono che la percentuale dei crediti deteriorati rispetto agli attivi vede un trend in decrescita passando dal 3% al 2,9% al 2,7% per la Germania. In Italia abbiamo invece il 18%. Di che stiamo a parlare? Saremmo curiosi di sapere in base a quali classifiche Renzi afferma che le banche italiane stanno meglio delle tedesche…
La Redazione di ItaliaSalva, consapevole del momento delicato per i risparmiatori, mette a disposizione dei propri lettori la propria consulenza. I nostri esperti sono a vostra disposizione, gratuitamente e senza alcun impegno, per scovare i subordinati nei portafogli. Molti dei risparmiatori non sanno neanche in cosa hanno investito, per questo potrebbe essere un grosso vantaggio capire cosa abbiamo in pancia. Vi suggeriamo di scrivere all’indirizzo info@italiasalva.it con i dettagli del dossier titolo (basta solo il codice ISIN dei titoli), vi diremo quanti subordinati avete a vostra insaputa. Ognuno deciderà cosa fare e quale è la soluzione migliore per allocare i propri risparmi, ma questo potrebbe essere il primo grande passo per una migliore consapevolezza finanziaria.
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