Le operazioni di salvataggio del quartetto di Banche in crisi ha svegliato dal torpore gli investitori in obbligazioni subordinate. Anche i clienti Unicredit hanno sentito il fiato del default sul collo. Alcuni parlano di allarmismo, eccesso di panico, ma nessuno analizza l’unico vero indicatore del rischio di questo tipo di strumenti. Cosa ne pensano le agenzie di rating delle obbligazioni subordinate Unicredit?
Molti cominceranno a storcere il naso sulla validità dei semafori di S&P, ma ad onor di cronaca una piccola analisi è doverosa. Il rating delle obbligazioni subordinate Unicredit è BB, a differenza delle situazioni disastrose di MPS, Carige e Veneto Banca:
Storicamente valutazioni di questo tipo precedono il default nell’ 1% dei casi, dopo 1 anno. La probabilità tende asintoticamente al 15/16%, in poche parole si ha una scarsa probabilità di subire una rinegoziazione del proprio credito.
Agli attuali valori di negoziazione il rendimento delle obbligazioni Unicredit RIPAGA, più o meno, del rischio corso.
La Redazione di ItaliaSalva mette a disposizione dei propri lettori la propria consulenza. I nostri esperti sono a vostra disposizione, gratuitamente e senza alcun impegno, per scovare i subordinati nei portafogli. Molti dei risparmiatori non sanno neanche in cosa hanno investito, per questo potrebbe essere un grosso vantaggio capire cosa abbiamo in pancia. Vi suggeriamo di scrivere all’indirizzo info@italiasalva.it con i dettagli del dossier titolo (basta solo il codice ISIN dei titoli), vi diremo quanti subordinati avete a vostra insaputa. Ognuno deciderà cosa fare e quale è la soluzione migliore per allocare i propri risparmi, ma questo potrebbe essere il primo grande passo per una migliore consapevolezza finanziaria.
Distinguerei i cosí di carige, come avete detto voi, che ha un azionista rilevante rispetto ai casi mps (sia pur a mio modo di vedere a meno rischio per l’importanza sistemica) con la Vicenza che deve affrontare aumento di capitale molto dubbio…credo che i subordinati bsncari siano il business 2016.