Il Fondo Strategico Italiano Spa (FSI) è una holding di partecipazioni creata per Legge (Decreto Ministeriale 3 maggio 2011). L’ Azionista di controllo è CDP (80%), azionista di minoranza è Banca d’Italia (20%). FSI dispone di un capitale proprio che investe in imprese con l’obiettivo di creare valore per i suoi azionisti mediante la crescita dimensionale, il miglioramento dell’efficienza operativa, l’aggregazione ed il rafforzamento della posizione competitiva sui mercati nazionali e internazionali delle imprese oggetto di investimento. FSI è un operatore istituzionale che acquisisce quote prevalentemente di minoranza in imprese di “rilevante interesse nazionale” in situazione di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale e che abbiano adeguate prospettive di redditività e di sviluppo, idonee a generare valore per gli investitori.
In data 27 ottobre 2015, FSI acquisisce da Eni una partecipazione rappresentata da n. 55.176.364 azioni ordinarie, pari a circa il 12,503% del capitale sociale ordinario di Saipem , nonché un accordo parasociale volto a disciplinare i reciproci rapporti tra Eni e FSI quali azionisti dell’Emittente. La cessione è avvenuta ad prezzo per azione ordinaria Saipem pari ad Euro 8,3956, per un corrispettivo complessivo pari ad Euro 463.238.681,60.
FSI ha quindi assunto nei confronti della Società un impegno irrevocabile ad esercitare integralmente i diritti di opzione spettanti alle azioni oggetto della Cessione, in fase di aumento di capitale. FSI ha versato nei forzieri di Saipem altri 439 milioni di €,
Un totale di 900 milioni di €
Le quotazioni del titolo Saipem e il continuo deterioramento della situazione di mercato non lasciano dubbi sul cattivo affare. FSI si trova in mano azioni per un valore complessivo di 380 milioni di euro, una perdita di 520 milioni di euro in 3 mesi. L’affaire mette in risalto la prudenza che serve in operazioni di questo tipo, purtroppo una Cdp prona alla politica non serve al Paese. I soldi che la Cdp utilizza per operazioni “spericolate” sono i risparmi postali degli italiani (buoni fruttiferi e libretti postali..), limitarne l’uso ad operazioni oculate è una garanzia per tutti.
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