L’argomento debito pubblico italiano, ottimizzazione della spesa, riduzione degli sprechi è da sempre oggetto di trattazione e approfondimento sul nostro blog e sul gruppo Facebook ItaliaSalva al quale vi invitiamo ad iscrivervi cliccando qui. Dal sito MatteoRenzi.it: “La credibilità del risanamento finanziario è la premessa di ogni ragionamento sul rilancio dell’economia. Tale credibilità richiede un impegno continuo per la riduzione del debito pubblico, che è il peso maggiore che le nuove generazioni devono sopportare, pagando un caro prezzo per gli errori del passato. Chi vuole governare deve prendersi un impegno chiaro di non scaricare sulla prossima generazione il peso dell’aggiustamento, come ha fatto chi ha governato in passato. Devono essere messe in atto tutte le misure necessarie affinché il debito pubblico cali in modo significativo, anno dopo anno, anche negli anni in cui la congiuntura è sfavorevole, in particola- re i prossimi due. Per mantenere tale impegno è necessario mettere in atto un’efficace politica di dismissioni del patrimonio pubblico. Stime credibili (Astrid) ritengono possibile una riduzione del debito al 107% del Pil entro il 2017 e un’ulteriore calo negli anni successivi attraverso un mix di interventi.” Parole accattivanti da manuale del saggio politico e amministratore. Peccato che Matteo Renzi è il primo ministro sotto il quale il debito pubblico pro capite è cresciuto più che sotto i suoi ultimi 3 precedessori. E’ quanto risulta da una ricerca di Bloomberg dalla quale abbiamo tratto il grafico sopra rappresentato. E questo nonostante gli interessi sul debito siano stati a livelli bassissimi. A febbraio 2014, quando Renzi è salito al potere, il debito pubblico ammontava a 2,11 miliardi di euro. A novembre 2016, ultimo mese del suo periodo da primo ministro, il debito pubblico si è attestato a 2,33 miliardi di euro. Con Renzi il rapporto debito/PIL è arrivato a circa il 135%, ben lontano dall’obiettivo probabilmente sognato di notte del 107% immaginato. Sotto Renzi il debito pubblico pro capite è salito persino più che sotto Berlusconi (nel premierato del cavaliere si è avuto un aumento del 7% in 42 mesi) periodo nel quale la crisi economica era molto acuta e gli interessi sul debito erano arrivati a livelli tale da spingere Berlusconi stesso alle dimissioni. Non qualificabile l’apporto di Letta, data la breve durata del suo premierato. La verità è che il trend del debito pubblico pro capite è fuori controllo. Non si vedono segni di stabilizzazione. Urgono fatti e non chiacchiere!
Mettiamo salvini e di mail, loro si che sanno cosa fare!
Matteo Renzi fa parte di una lunga schiera di governanti che si nascondono dietro le regole della democrazia per fare il loro porco comodo. Il difetto del sistema sta nel fatto che nessuno organizza una “Rivoluzione francese” per giustiziarli in piazza!
La loro arroganza è almeno pari alla loro ignoranza perché I debiti arrivano sempre a scadenza! E qualcuno deve pagarli. Nel caso di MPS perché non si presenta il conto ai vertici della banca che hanno provocato le sofferenze? Come fa Padoan a dire che MPS è la banca più solida sulla piazza? Se così fosse perché i risparmiatori ritirano i depositi.
Per quel che era possibile la bocciatura del referendum costituzionale dovrebbe essere un segnale. E quanto è costata all’elettore detta bocciatura giacché era oltremodo appetibile quanto meno il ridimensionamento dei faraonicii appannaggi dei consiglieri regionali!
E, pensare che sta tentando di ritornare!!?? Cosi’ distrugge completamente la nazione e gli Italiani.