A partire dagli anni Ottanta, la Comunità europea ha innescato un processo di forte liberalizzazione e privatizzazione dell’economia, volta a privilegiare il regime di piena Concorrenza tra le imprese. Su questa spinta le prime normative istituiscono la fondazione bancaria. Si tratta di persona giuridica non profit, privata e autonoma, che persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. La legge-delega n. 461 del 1998 e il Decreto legislativo n. 153 del 1999 confermano la vocazione non-profit. Il decreto individua i settori ammessi (famiglia e valori connessi; crescita e formazione giovanile; educazione, istruzione e formazione, incluso l’acquisto di prodotti editoriali per la scuola; volontariato, filantropia e beneficenza; religione e sviluppo spirituale; assistenza agli anziani; diritti civili; prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica; sicurezza alimentare e agricoltura di qualità; sviluppo locale ed edilizia popolare locale; protezione dei consumatori; protezione civile; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa; attività sportiva; prevenzione e recupero delle tossicodipendenze; patologie e disturbi psichici e mentali; ricerca scientifica e tecnologica; protezione e qualità ambientale; arte, attività e beni culturali) nell’ambito dei quali le fondazioni scelgono, ogni tre anni, non più di cinque settori rilevanti. Le fondazioni bancarie possono così assumere la struttura di “fondazioni grant-making” (erogare denaro ad organizzazioni non profit che operano nei sei settori individuati) oppure possono scegliere quella di “fondazioni operative”, svolgendo direttamente attività d’impresa nei suddetti settori, attività strumentale al raggiungimento dello scopo di utilità sociale. In più, quasi il 90% delle risorse economiche delle fondazioni deve essere, per la legge Tremonti, destinato ad iniziative di carattere locale, cioè nell’ambito della Regione di appartenenza.
La fondazione Monte dei Paschi di Siena
La fondazione ha un impegno costante nell’incoraggiare lo sviluppo del territorio toscano, con particolare riferimento allo sviluppo economico senese anche con interventi a sostegno di progetti del Comune e della Provincia di Siena. Il miglioramento dell’assetto sociale ed economico, l’insediamento di nuove attività che comportino incremento occupazionale, la realizzazione di infrastrutture, la formazione di eccellenza, la ricerca, sono tutti elementi necessari per poter favorire un sistema efficiente e solidale il cui punto centrale sia l’uomo, e il suo benessere materiale e immateriale. Per raggiungere questi obiettivi la fondazione mette a reddito il proprio patrimonio, drenando ricchezza da tutto il territorio nazionale (l’area in cui la banca monte dei paschi opera) e distribuendola a Siena e limitrofi.
Il 2008 è l’anno delle grandi sfide, l’acquisizione di Antonveneta, e la fondazione è in prima linea per tutelare il proprio patrimonio, perseguendo addirittura l’obiettivo di incrementarlo per le generazioni che verranno. Il patrimonio della fondazione è ricchezza del territorio. Il bilancio relativo all’esercizio 2008 riporta un attivo di 6,7 miliardi di euro, investito per €mil. 4.805,8 nella banca ( 71,50% del totale).
Nel bilancio 2015, l’attivo della fondazione crolla a 561 milioni, meno del 10% in soli 7 anni. Le vicende della banca si sono intrecciate con la rovina della fondazione. Il territorio della provincia di Siena ha perso enormi risorse, superiori ai 6 miliardi. A Siena e provincia risiedono 269.388 persone, nell’affaire fondazione monte dei paschi di siena ognuno di loro ha perso 23.000 €.
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