E’ una convinzione comune, alti rendimenti corrispondono ad alti rischi. In linea generale una simile convinzione è sensata, eppure diverse circostanze possono ribaltare questo assioma. O meglio, spesso interessi bassi mascherano rischi enormi ma la reputazione dell’emittente, ad esempio, potrebbe mascherare la reale natura del prodotto. Cominciamo questo nostro viaggio tra le pieghe del rischio occulto.
Obbligazioni subordinate
Qualche anno fa’ scoppia il caso SNS, la società richiede l’intervento dello Stato. Gli obbligazioni subordinati vengono annullati e ItaliaSalva solleva il problema delle subordinate made in italy. I rendimenti di questi titoli erano molto contenuti, e il premio rispetto alle omologhe obbligazioni senior trascurabile. Nessuno parlava di subordinate, nessuno si curava del maggior rischio, ci si accontentava di qualche briciola in più (+1%, o meno, in molti casi) senza considerare la possibilità che si perdesse tutto.
COSA E’ SUCCESSO DA ALLORA?
- I subordinati di Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti hanno perso tutto, salvo sperare in qualche elemosina statale;
- I sub MPS si troveranno un pacco di azioni di una società in cerca di futuro;
- Grossa sofferenza di parecchi emittenti
Inefficienze di mercato
Nel post, che vi invito a rileggere, “BOND: Grandi Occasioni per Grandi Patrimoni” si metteva in evidenza il disallineamento dei bond a prezzatura più grossa. I tagli da 50.000/100.000 € presentano, in linea di massima, un premio. E’ l’esclusività di accesso a questi prodotti, soltanto patrimoni importanti possono acquistarli, a determinare un’opportunità di extra guadagno (1/2%). Qualche mese fa’ 2 titoli pressoché identici (obbligazioni BpVi), se non per la pezzatura, avevano una differenza di rendimento, uno sull’altro, del 22/23%. L’extra rendimento del 23% non era riconosciuto a fronte di una maggiore rischio, era un regalo dei mercati.
Il conto deposito
Il conto deposito è il prodotto più dinamico in questo periodo. Le offerte commerciali e i rilanci degli operatori si susseguono, eppure gli investitori, invece di approfittare, manifestano delle riserve sui tassi più generosi. Anche qui la correlazione rischio/rendimento cade. Riportiamo uno spaccato della classifica “il miglior conto deposito” che ItaliaSalva ha il piacere di curare:
- Santander 1% sul conto libero (rating A-)
- Ing direct 0,1% (rating A-)
- Unicredit 0,01% (rating BBB-)
Stesso prodotto e con le stesse caratteristiche, eppure Unicredit, nonostante le agenzie di rating le attribuiscono uno scarso merito, si permette tassi molto più bassi.
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