La morte del bimbo di 7 anni pone di nuovo l’accento sull’utilizzo indiscriminato delle medicine alternative. Il piccolo era affetto da un paio di settimane da un’otite curata con i metodi omeopatici. I sintomi sono degenerati, cosi i genitori hanno deciso di portarlo all’ospedale di Urbino dopo un violento attacco di febbre. I medici dell’ospedale hanno diagnosticato al piccolo un ascesso cerebrale stabilendo il trasferimento d’urgenza all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona. Ormai è clinicamente morto il piccolo Francesco. Il piccolo, originario di Cagli (Pesaro) era seguito da tre anni da un medico omeopata di Pesaro, ai quali i genitori si erano affidati. Il Salesi ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.
La validità dell’omeopatia non è mai stata dimostrata mediante esperimenti o ricerche. Gli studi condotti in base ai principi della scienza medica ne hanno viceversa dimostrato l’inefficacia. Il ricorso a prodotti omeopatici è potenzialmente pericoloso per la salute nella misura in cui può spingere i malati ad abbandonare o ritardare terapie mediche di comprovata efficacia. Alla base vi è l’indimostrato “principio di similitudine del farmaco” (similia similibus curantur) enunciato dallo stesso Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Tale sostanza, detta anche “principio omeopatico”, una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita e dinamizzata; la misura della diluizione è definita dagli omeopati “potenza”. Allo stato attuale, nessuno studio scientifico pubblicato su riviste mediche di valore riconosciuto ha potuto dimostrare che l’omeopatia presenti, per una qualsiasi malattia, un’efficacia clinica che sia superiore all’effetto placebo.
Il 13 marzo 2003 il Tribunale penale di Catania ha assolto il giornalista Piero Angela dall’accusa di diffamazione per avere sostenuto in una puntata della trasmissione Superquark andata in onda nel 2001 che «l’omeopatia non è una cosa seria. Il rischio di curarsi con tale medicina non convenzionale è molto grande per i pazienti che hanno malattie gravi e soprattutto progressive»
Tutti d’accordo, dalla scienza alla legge, nel condannare l’omeopatia; tutti eccetto il fisco. Infatti è possibile fruire della detrazione del 19 per cento per le spese sostenute per prestazioni rese da un medico generico comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica.
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