I non performing loans (prestiti non performanti) sono attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori. Si tratta in pratica di crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per ammontare dell’esposizione. I non performing loans nel linguaggio bancario sono chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono gli incagli e le sofferenze. Gli intermediari creditizi accantonano delle riserve apposite in proporzione al credito a rischio e alla sua condizione. In Italia i crediti deteriorati ammontano a 201 miliardi di euro, 89 dei quali ancora nei bilanci delle banche. Gli istituti tricolore contano di recuperare il 44,3% di quanto investito:
Eppure i principali operatori del mercato riescono a recuperare meno di quanto dichiarato dagli istituti nei propri bilanci. Abbiamo rappresentato i fattori di recupero per operatore e per area geografica:
A rendere ancora più onerosa l’attività di recupero sono le tempistiche lunghe ed incerte, specialmente in alcuni tribunali italiani. Alla “grande” efficienza dei tribunali di Milano, Genova, Torino si sovrappongano sacche di ritardo che arrivano a quasi 8 anni per la chiusura di un procedimento. Il tempo in finanza costa, l’inefficienza dei tribunali si ripercuote sul valore del credito e di conseguenza sui bilanci delle banche.
Questi elementi di incertezza determinano cautela nella valutazione dei crediti da parte degli operatori. Inoltre l’offerta di crediti è molto vasta per via della sofferenza dell’economia italiana di questi anni, oltre che per la leggerezza con cui è stato erogato il credito; la domanda rimane contenuta, cosi il mercato degli NPL è poco liquido. Pertanto la forchetta di mercato può variare del 30/50% contro il 2/5% dei titoli liquidi.
In estrema sintesi possiamo dire che nei bilanci delle banche è presente un ammanco che servirà a coprire le prossime perdite per svalutazione/rettifica. Moltissimi sono gli istituti che non hanno la forza per resistere, si prospettano altri aumenti e perchè no qualche bail in…
Sul gruppo facebook troviamo insieme le banche più esposte e cerchiamo di capire i titoli da evitare.
Lascia un commento