Il produttore di automobili di Palo Alto ha annunciato l’emissione di obbligazioni Tesla senior non garantite per 1,5 miliardi dollari per finanziare la produzione del suo nuovo modello 3. Le obbligazioni Tesla avranno scadenza 2025 con un rendimento del 5,3%.
Le obbligazioni Tesla coprono le perdite
Mentre cerca capitale per sostenere le attività in corso, lanciare la sua prima automobile di massa (Model 3) e rafforzare il proprio bilancio, la società tecnologica prevede di bruciare $ 2 miliardo in contanti quest’anno. Tesla non ha problemi a vendere miliardi di nuovo debito, classificati come spazzatura da Standard & Poor’s e Moody’s (rispettivamente con rating B e B3). L’amministratore delegato Elon Musk è riuscito a piazzare, agli investitori riuniti a Manhattan, ordini per 600 milioni di dollari in poche ore. In un contesto storico di tassi bassi, la narrazione di Tesla è evidentemente attraente per gli acquirenti di obbligazioni, come succede per le azioni Tesla. Visto l’interesse la società di Palo Alto ha aumentato l’offerta fino a 1,8 miliardi di dollari.
Continua per Tesla la caccia a nuove risorse, l’emissione di obbligazioni segue la diluizione di capitale che ha ridotta la quota di azionisti esistenti come Musk, che controlla il 20% della società. L’impresa della Silicon Valley è stata impegnata anche nell’emissione di convertibili, accumulando ulteriori 4,5 miliardi di dollari dalla fusione della società con SolarCity di Musk alla fine del 2016.
L’annuncio per la nuova emissione è stato accolto con un +3% su martedì a 365,84 dollari per azione, TESLA riflette un guadagno di circa il 61,6% rispetto al più recente periodo di 12 mesi e un 71,2% di ritorno annuo (YTD) .
Chi mangia la spazzatura Tesla?
Le obbligazioni Tesla non sono state e non saranno registrate ai sensi del Securities Act del 1933, così come modificato (la “Securities Act”) o di qualsiasi legge sugli strumenti finanziari dello Stato americano, pertanto non potranno essere offerti o venduti negli Stati Uniti. I titoli saranno offerte solo agli acquirenti istituzionali qualificati negli Stati Uniti ai sensi dell’articolo 144A della Securities Act e, al di fuori degli Stati Uniti, ai non statunitensi in base al Regolamento S del Securities Act.
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