Il capital gain è la differenza fra utili e perdite derivanti dalla compravendita di azioni o altri valori mobiliari. Su di esso grava l’imposta del 26%, introdotta a suo tempo con Decreto Legge 461/97, entrato in vigore il 01/07/98 e recentemente modificato con Decreto Legge 138/2011 e Decreto Legge 66/2014, o il 12,5% per i titoli di Stato. La normativa vigente prevede che le minusvalenze possano essere compensate nell’anno in cui si realizzano e nei 4 anni successivi. Questo meccanismo consente, per esempio, di poter recuperare le perdite realizzate nel 2013 fino al 31/12/2017, superata tale data si perde la possibilità di utilizzare questo credito d’imposta.
Abbiamo già parlato di minusvalenze con un post dal titolo “il valore nascosto dei nostri depositi” che invitava a vendere i cosiddetti zombie del nostro portafoglio con un’ottica di valorizzazione fiscale, cercando di recuperare almeno le minusvalenze. Il post di oggi vuole trattare un altro tema, l’investimento funzionale al recupero delle minusvalenze che in molti casi vuol dire convertire un rendimento lordo in netto.
Il sole 24 ore suggerisce di vendere i titoli in gain per compensare le minusvalenze, l’ipotesi a monte è che l’investitore abbia comprato titoli di Stato in fase di collocamento che oggi, grazie alla riduzione dello spread nonchè del quantitative easing di Draghi, quotano a valori superiori al nominale. In sintesi l’articolo suggerisce di vendere BTP ormai a rendimento negativo e portarsi a casa il bottino fiscale. Chiaramente il ragionamento può essere esteso, a maggior ragione, anche ad altri titoli in gain. Infatti altri prodotti diversi dai titoli di Stato, proprio per la diversa tassazione (26%), permettono un recupero ancora più incisivo delle minusvalenze.
MINUSVALENZE PER CHI NON HA COMPRATO BTP A SUO TEMPO
Il presupposto dell’articolo non è comune a tutti gli investitori:
- BTP/Titoli in gain;
- Voglia di disfarsene
ItaliaSalva vuole invece rivolgersi NON SOLO ai più fortunati che hanno titoli in gain, per questo la strategia potrebbe richiedere un po’ più di tempo per essere attuata. Si tratta di una semplice rotazione di portafoglio: vendere titoli con grosse cedole per titoli a cedole basse, se non nulle. Questa soluzione permette di confermare la propria strategia d’investimento, recuperando le minusvalenze in proprio possesso. Un esempio numerico chiarirà la questione…
BTP in portafoglio
Immaginate un Bot people che si sente male se non ha BTP in portafoglio. Il nostro amico ha la fortuna di trovarsi il titolo IT0001086567, scadenza 01/11/2026 e cedola del 7,25%. Il titolo quota quasi 146 e, se si ha la fortuna di averlo preso in collocamento, porta un gain di 221 euro ogni mille investiti. Vendere il BTP e comprare il titolo IT0005210650, scadenza 01/12/2026 e cedola del 1,25%, consente di ottenere un gain anche negli anni a venire (il titolo oggi quota a 95). L’investitore non ha alterato il proprio profilo di rischio e, grazie al recupero delle minusvalenze, si porterà a casa un rendimento lordo come se fosse un netto.
sono in possesso di un btp 2032 con una minusvalenza importante che mi consigliate di fare