In questi giorni i risparmiatori si contendono, oppure si liberano, di diritti e azioni del gruppo Carige. Il consiglio di amministrazione dorme sonni tranquilli, il buon esito dell’aumento di capitale Carige è garantito da un consorzio di primarie istituzioni finanziarie che si impegnano a sottoscrivere le azioni che i risparmiatori non vogliono. Fino alla fine era in dubbio la costituzione del consorzio, e con esso il successo dell’aumento di capitale. Eppure per convincere Credit Suisse Securities (Europe) Limited, Deutsche Bank AG London Branch e Barclays Bank PLC ci sono voluti ben 51,7 milioni di euro: Una Commissione del 10,34%
Una commissione del genere non si era mai vista, neanche nelle incresciose vicende MPS, commissioni intorno al 5%. La realtà è ancora più sconfortante perchè ricordiamo che gli investitori istituzionali hanno già garantito denaro fresco per il 28% del capitale sociale. Quindi il consorzio si impegna per il marginale (72%), pari a 360 milioni.
Una Commissione del 14,36%
Aumento di Capitale Carige – 2015
Mediobanca, Merrill Lynch, Credit Suiss, Deutsche Bank, J.P. Morgan, UniCredit, Santander , COMMERZBANK e Nomura, Banca Akros, Banca Aletti & Co. , Equita SIM, Intermonte SIM hanno sottoscritto con la Banca un contratto, con il quale si sono impegnate a garantire, individualmente e senza obbligo di solidarietà, la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale Carige in Opzione per la parte eventualmente rimasta inoptata al termine dell’Offerta in Borsa, fino all’ammontare massimo di Euro 850 milioni. L’ammontare complessivo delle spese, inclusivo delle commissioni massime riconosciute ai membri del consorzio di garanzia, è stimato in circa Euro 33 milioni. Si stima che i proventi netti per la Banca, derivanti dall’Offerta, saranno cosi pari a circa Euro 817 milioni di euro.
Una Commissione del 3,88%
Se si considera che l’inoptato, ammesso che ci sia, sarà un quota parte degli 850 milioni, la cifra che Carige pagherebbe al consorzio di garanzia per farsi comprare è enorme. Questo dato, in realtà, è un indicatore del rischio dell’operazione Carige, è un termometro sull’appetibilità del titolo.
Aumento di Capitale Carige – 2014
Il 2014 è stato l’aumento di capitale Carige della svolta, 800 milioni che doveva sanare i problemi della precedente gestione. Anche allora Mediobanca & Co hanno sottoscritto con la Banca un contratto con il quale si sono impegnati a garantire, individualmente e senza obbligo di solidarietà la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale in Opzione per la parte eventualmente rimasta inoptata al termine dell’Offerta in Borsa, fino all’ammontare massimo di Euro 800 milioni. L’ammontare complessivo delle spese, inclusivo delle commissioni massime riconosciute ai membri del consorzio di garanzia, è stimato in circa Euro 35,2 milioni.
Una Commissione del 4,40%
Aumento di Capitale Carige – pre crisi
Nel 2008, Carige chiede agli azionisti di finanziare i propri progetti. I proventi derivanti dall’Aumento di Capitale Carige, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, sono stimati in circa Euro 957,2 milioni. L’ammontare complessivo delle spese, inclusivo delle commissioni di garanzia, è stimato in circa Euro 11 milioni. Numeri totalmente diversi dagli attuali:
Una Commissione del 1,15%
In realtà la Fondazione e alcuni azionisti si impegnano a sottoscrivere il 58,3% delle azioni, Quindi il consorzio garantisce solo per 399 milioni, con commissioni che ammonterebbero al 2,76%. Nel 2006 aumento da 215,4 milioni per una spesa di 400.000 €. NON SERVE IL CONSORZIO DI GARANZIA!!!
In totale i Garanti si portano a casa quasi 80 milioni di euro. Ai piccoli azionisti Carige solo i rischi…
Luigi.Ciotta@ItaliaSalva.it
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