La riforma previdenziale, che porta il nome del ministro Elsa Fornero, sembra ormai superata, almeno sentendo le intenzioni dei leader politici. La nuova parole d’ordine è 100. La quota cento piace, probabilmente perchè rievoca l’entusiasmo del pubblico nell’invocare il magico numero durante le puntate di OK, il prezzo è giusto. Gli aspiranti pensionati devono totalizzare 100 sommando l’età anagrafica e gli anni di contribuzione. La precedente normativa, la disprezzata Legge Fornero, richiedeva “quota 107”: 64 anni di età e 43 anni di contribuzione, mese più mese meno. Questo è vero per i lavoratori che hanno maturato nel tempo una contribuzione continua e precoce, le condizioni sono molto diverse nel caso in cui il lavoratore abbia dei buchi contributivi: lavoratori occasionali, inoccupati, disoccupati, precari, studenti… In questi casi la quota 100 potrebbe essere una chimera, e il lavoratore deve compensare con l’età le mancanze contributive.
La legge Fornero ha introdotto per questi lavoratori la quota 87: la pensione di vecchiaia. I requisiti per conseguirla sono 67 anni di età e 20 anni di contributi. Tali requisiti saranno rivisti al rialzo in funzione dell’aspettativa di vita del lavoratore italico, probabilmente arriveremo alla quota 90. E’ proprio questo il punto, valutiamo le proposte/le riforme come se fossimo i primi della classe. Tu, studente fuori corso, ti sei mai chiesto se tutto andrà bene quando andrai in pensione? Tu, disoccupato di lungo corso, sarai toccato dalla quota 100? Tu, rider di deliveroo, sei contento di poter lavorare senza partita iva?
Nessuno si fa queste domande e si invoca il 100, anche se alla fine è il solito provvedimento che riguarda quattro gatti; non oggi, badate bene, ma avendo una visione prospettica sul mondo del lavoro cosi come si sta strutturando in questi anni. E allora???
Voliamo bassi e chiediamoci se avremo mai una pensione. La risposta va data numeri alla mano:
- quanti contributi ho versato ad oggi ?
- qual è la mia età ?
- quanti anni di lavoro mi restano ? La mia età mi consente di raggiungere il requisito minimo di contribuzione?
- Come posso fare per raggiungere il REQUISITO MINIMO per il pensionamento?
Se non riuscite a dare le risposte a questi quesiti siamo pronti a darvi una mano, scrivete a info@italiasalva.it
deve raggiungere i 41 anni e 10 mese di contributi
Buongiorno, sono nata il 9 / 03/62 ho 36,5 di contributi, io potrei rientrare co quota 91 ?
al compimento di 67 anni di età
67 anni di età
Ho 61 anni e 27 anni di contributo versati quando e con quanto. Potrò andare in pensione?
Buon Giorno mi chiamo Donatella Sacchi sono nata il 18/08/1957 e ho 27 anni di contributi quando potro’ andare in pensione Grazie
cara Marco mi sa che tu hai voglia di fare un cazzo nella vita, e fai parte di quelle persone che dobbiamo mantenere con quella stronzata del reddito di cittadinanza, creata da Giggino o masterrre per prendere voti da gente come te.
Datti da fare invece di cazzeggiar vergognati
Buongiorno io dico che quando una persona ha accumulato almeno 20 anni contributi specialmente in questa epoca dovrebbe avere il diritto di andare in pensione con qualsiasi età grazie
ad oggi, 66 anni e 7 mesi
Buongiorno , mi chiamo Antonio Ricci
Sono nato il 28.04.1957 possiedo circa 30-32 anni di contributi come lavoro usurante
( fabbrica / muratore)
Sono disoccupato dal 2008 a causa della ditta fallita dove lavoro
A che età potrò andare in pensione ?