“Spread a 280 e asta Bot deserta, Italia già nel mirino dei mercati” titola ItaliaOggi
Ieri, ad esempio, la riapertura dell’asta dei Bot annuali riservata agli specialisti è andata deserta. Corriere della Sera
La preoccupazione di queste primarie testate giornalistiche riguarda l’asta dei Bot annuali che si sono celebrate nel mese di agosto 2018. A differenza degli altri titoli di Stato, i BOT sono collocati tramite un’asta in cui gli operatori inseriscono le proprie richieste in termini di rendimento, anziché di prezzo. Inoltre, l’asta competitiva prevede che ciascuna richiesta, se allocata, sia aggiudicata al tasso proposto. Pertanto l’asta competitiva si conclude con una molteplicità di tassi di allocazione, a fronte dei quali la Banca d’Italia calcola il rendimento medio ponderato e il corrispondente prezzo medio ponderato.
Come è andata l’asta del 10 agosto?
Il tesoro offriva 6 miliardi di euro a fronte di una richiesta di 10,75 miliardi (un richiesta 1,79 volte la domanda). Il Prezzo Medio Ponderato è stato pari a 99,316, per un Rendimento Medio Ponderato di 0,679%. Non è andata male!!! Infatti, per evitare che il rendimento medio ponderato di aggiudicazione sia influenzato negativamente da eventuali domande formulate a rendimenti non in linea con quelli di mercato, viene calcolato un rendimento massimo accoglibile (o rendimento di esclusione), per escludere dalle aste le eventuali domande speculative. Questo valore è stato abbondantemente superiore alle offerte pervenute: 1,674%.
Quale è l’asta BOT deserta?
Per i BOT a sei e dodici mesi è prevista una riapertura (il cosiddetto collocamento supplementare) riservata agli Specialisti in titoli di Stato. Per l’accesso alla riapertura ogni Specialista deve aver preso parte all’asta principale con almeno un’offerta valida. Il prezzo al quale vengono assegnati i titoli è il prezzo medio ponderato dell’asta ordinaria per i BOT. L’importo massimo offerto in queste riaperture è di norma pari al 10% dell’emissione ordinaria dei BOT. Nella riapertura di agosto 600 milioni (10% dell’offerta in asta) non sono stati sottoscritti da nessuno.
E’ grave?
Per niente, si tratta di una circostanza che si ripete spesso. Eppure non ci sono mai stati titoli sensazionalistici ed allarmanti. La riapertura dell’asta dei Bot a 12 mesi è andata deserta a maggio, aprile, marzo, febbraio e gennaio…quasi sempre, eppure nessuno c’ha mai fatto caso prima di agosto. Questa vicenda non fa molto onore alle testate coinvolte, non riusciamo a capire se sia avvenuto per ignoranza (non conoscono le modalità d’asta e non si erano mai accorti delle riaperture) o per alimentare il clima di sospetto e sfiducia verso l’attuale Governo. In entrambi i casi non ci resta che piangere per lo stato del giornalismo nostrano e rassicurare i lettori sulla grande richiesta, almeno per il momento, di titoli di Stato.
Grazie un chiarimento molto utile.
Ho avuto occasione di parlare in una cena con un funzionario del MEF e mi ha detto che non possono abbassare il tasso sui titoli perché c’è pericolo di aste deserte.
Ho cercato questo su Google ed ho trovato questo articolo, complimenti.
La disinformazione purtroppo si insinua in tutti anche nei tecnici.
Francesco
Grazie mille. Fondamentale delucidazione nella selva di informazioni tendenziose da parte dei Media mainstream.
Serve più cultura finanziaria in Italia.
Grazie ancora
“………per alimentare il clima di sospetto e sfiducia verso l’attuale Governo.”
Sicuramenta la motivazione è questa.
Pessimi giornali e pessimi giornalisti.
Chiarimento utile e opportuno!