
La detassazione straordinari 2019 non c’è più, è rimasta,ormai da qualche anno, soltanto l’imposta sostitutiva del 10% per i premi di risultato. Si tratta di un ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione delle aziende. La disposizione trova applicazione per il settore privato e con riferimento ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nell’anno precedente quello di percezione dei premi di produttività, a euro 80.000.
Il limite assoggettabile a tassazione separata è aumentato fino ad un importo non superiore a 3.000 euro, aumentato fino a 4.000 € per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.
“Detassazione Straordinari 2019”, i dettagli
I lavoratori interessati sono i dipendenti del settore privato, titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018 hanno percepito compensi per premi di risultato o somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili d’impresa, a condizione che nell’anno d’imposta 2017 abbiano percepito redditi da lavoro dipendente d’importo non superiore a 80.000 euro. Dall’anno d’imposta 2016 è stato reintrodotto un sistema di tassazione agevolata per le retribuzioni premiali derivanti da contratti collettivi aziendali o territoriali nel limite di 3.000 €. Se l’azienda nel corso del 2018 ha coinvolto pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro in base a contratti collettivi aziendali o territoriali stipulati fino al 24 aprile 2017, il limite per fruire della tassazione agevolata è di 4.000 euro.
Tale sistema prevede che le retribuzioni premiali siano erogate:
- sotto forma di compensi per premi di risultato o di partecipazione agli utili dell’impresa;
- sotto forma di benefit, intendendosi tali le prestazioni, opere, servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese aventi finalità che è possibile definire, sinteticamente, di rilevanza sociale. I benefit non sono assoggettati ad alcuna imposizione entro i limiti dell’importo del premio agevolabile;
- sotto forma di auto aziendali, prestiti, alloggi o fabbricati concessi in uso o comodato o servizi di trasporto ferroviario di persone. Il valore di tali benefit, in questo caso, è assoggettato a imposizione ordinaria.
In generale l’imposta sostitutiva è applicata direttamente dal sostituto d’imposta tranne nei casi di espressa rinuncia in forma scritta da parte del lavoratore oppure perché il datore di lavoro ha verificato che la tassazione ordinaria è più favorevole per il lavoratore. Il contribuente può decidere di modificare la tassazione operata dal sostituto se ritiene quest’ultima meno vantaggiosa.
La tassazione progressiva
L’imposta sul reddito per le persone fisiche (irpef) è a scaglioni progressivi sul reddito, con aliquote crescenti: 23% fino ad un reddito massimo di 15.000 €, 27% fino a 28.000 €, 38% fino a 55.000 €. All’irpef “nazionale” si sommano le addizionali regionali e comunali, con valori diversi da comune a comune. Il passaggio da tassazione ordinaria a tassazione separata, 10% onnicomprensiva, è un intervento molto atteso che renderà più pesanti le buste paga dei lavoratori dipendenti, riportiamo alcuni esempi ipotizzando che l’imponibile interessato dall’intervento sia di 2.000€:

Una misura che premia i ricchi
Le nuove disposizioni in materia fiscale aumentano la platea di persone interessate, il limite di applicazione è stato esteso da 50.000 a 80.000 €, migliorando anche l’impatto su ogni singola famiglia, 3.000 € invece che 2.000 € a lavoratore. In sintesi, il nuovo impianto della detassazione straordinari 2019 premia i ricchi a discapito dei poveri. L’attuale normativa non riserva più il beneficio fiscale alla cosiddetta “retribuzione di produttività”, come definita nel d.P.C.M. del 22 gennaio 2013, ma ne limita gli effetti ai soli premi di risultato, escludendo dal regime agevolativo voci retributive quali, a titolo esemplificativo, le maggiorazioni di retribuzione o gli straordinari, corrisposti a seguito di un processo di riorganizzazione del lavoro.
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