Cominciamo questo post con un flashback, quando il Premier Renzi a Porta a Porta dichiarava “Le banche italiane sono solidissime!”. Era la fine del 2015, proprio alla vigilia dell’intervento sui due colossi veneti: Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. In realtà la prima burrasca si era già avuta qualche mese prima, con la liquidazione di Banca delle Marche, Banca Etruria, Carife, Carichieti.

Il primo crack bancario
Banca delle Marche S.p.A, Capogruppo dell‟omonimo gruppo bancario, controllava le seguenti società: Cassa di risparmio di Loreto S.p.A., Focus gestioni S.p.A., Medioleasing S.p.A. Marche Covered Bond S.r.l., per un attivo totale di 25 miliardi di euro. La rete commerciale intorno a 300 sportelli permetteva di raccogliere 20 miliardi.
Banca dell’Etruria e del Lazio S.p.A. controllava Banca Federico Del Vecchio S.p.A., Etruria Informatica S.r.l., Mecenate S.r.l., BancAssurance Popolari S.p.A., BancAssurance Popolari Danni S.p.A. e Oro Italia Trading S.p.A. per un attivo totale di 8 miliardi di euro. La rete commerciale intorno a 172 sportelli permetteva di raccogliere 10 miliardi.
Infine Carichieti con un attivo da 3 miliardi e Carife con ben 7 miliardi.
Il secondo crack bancario, il Veneto
I problemi in Veneto sono stati molto più indigesti rispetto al primo crack bancario. Al 31 dicembre 2014 la Rete degli sportelli del Gruppo BPVi è costituita da 654 sportelli posizionati in 16 regioni e 69 province d’Italia, con una quota nazionale di sportelli pari complessivamente al 2,1%. Questa volta non si tratta di una realtà locale, il campionato in cui si gioca è di prima categoria, si tratta di un colosso da 46 miliardi attivo. Il Gruppo Veneto Banca, la gemella nel disastro, poteva contare su una rete di 480 filiali e un attivo sui 30 miliardi.
la nazionalizzazione di MPS e la pezza su Carige
MPS contava n. 2.133 sportelli per un attivo da 170 miliardi di euro. E’ considerata la più antica banca in attività ed è ritenuta anche la più longeva al mondo. Carige contava 600 sportelli per un attivo di 26 miliardi.
L’ultimo crack Bancario, la Puglia
La rete della Banca Popolare di Bari è composta da 291 filiali, 341 per l’intero gruppo. Un attivo di 14 miliardi ed un buco che si stima, in questi giorni, da 1,6 miliardi. Nel perimetro di Bpbari c’è anche la Cassa di Orvieto, controllata al 73,57%.
L’intervento dello Stato
Equita SIM ha calcolato che la ristrutturazione del settore bancario italiano ha richiesto interventi per complessivi 33 miliardi di euro a partire dal 2015: “In base ai nostri calcoli, dal 2015, la ristrutturazione del settore bancario ha assorbito risorse per circa 33 miliardi di cui 21 miliardi a carico dello Stato (11 miliardi per le banche venete, 4 miliardi per BMPS) e 11 miliardi delle banche”
Quanto è grande la banca che è fallita?
Negli anni precedenti alla crisi erano attivi più di 30.000 sportelli bancari, di questi il 16% era in mano alle banche in crisi (5.000 sportelli). In questi sportelli erano depositati attività superiori ai 300 miliardi di euro. Eppure la crisi è stata devastante in alcune aree del Paese in particolare , dove la presenza degli istituti era più massiccia (vedi la mappa sopra). Ad esempio, in Veneto la crisi ha colpito il 23% degli sportelli. Peggio è andata alle Marche, Abruzzo, Liguria, Basilicata, Umbria, Toscana. Poche le regioni immuni: Sardegna, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Trentino.
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