L’attacco militare con cui gli Stati Uniti hanno ucciso a Bagdad il generale iraniano Qassem Soleiman si fa sentire anche sui mercati finanziari. L’impatto più forte è sulle quotazioni del petrolio, con il Wti consegna Febbraio che sale del 2,48% a 62,7 dollari al barile dopo avere toccato i massimi da maggio e il contratto sul Brent del Mare del Nord consegna Marzo che guadagna il 2,81% a 68,11 dollari al barile. L’esecuzione avviene al termine di un ciclo rialzista del petrolio. Arriva dopo qualche mese dagli attacchi alle raffinerie dell’Arabia Saudita che avevano fatto schizzare alle stelle le quotazioni del petrolio a settembre: +14%.
Gli attori coinvolti
I Paesi protagonisti di questi avvenimenti di tensione sono tra i principali produttori di materie energetiche. Gli Stati Uniti sono al primo posto, soprattutto grazie allo shale. Ma a destare maggiori preoccupazioni sono i Paesi che, oltre ad essere i principali produttori, sono i principali esportatori. Iran e Iraq sono bersaglio e teatro degli scontri con gli Stati Uniti, e se si sommano le grandi manovre in corso in Libia non c’è da stare sereni. Ricordiamo che in Libia si fronteggiano Turchia, Russia ed Egitto, per non parlare degli appoggi sauditi.
Stati Uniti | 10,962,000 | 2019 |
Russia | 10,759,000 | 2019 |
Arabia Saudita | 10,425,000 | 2019 |
Iraq | 4,613,000 | 2019 |
Canada | 4,264,000 | 2019 |
Iran | 4,251,000 | 2019 |
Cina | 3,773,000 | 2019 |
Emirati arabi uniti | 3,216,000 | 2019 |
Kuwait | 2,807,000 | 2019 |
Brasile | 2,587,000 | 2019 |
La crisi energetica del 1973 e del 1979
La prima vera e propria crisi energetica si ebbe nel 1973 a causa dell’improvvisa e inaspettata interruzione del flusso dell’approvvigionamento di petrolio in seguito alla guerra del Kippur. Il secondo shock petrolifero, invece, fu provocato dalla rivoluzione islamica in Iran e dalla guerra tra lo stesso Iran e l’Iraq di Saddam Hussein del 1980. I problemi energetici divennero problemi di inflazione (che tra il 1972 e il 1980 ha eroso 116.000 miliardi di risparmio delle famiglie) e di disoccupazione: l’energia divenne la principale responsabile del deterioramento della crisi economica degli anni settanta.
Quindi, come in quegli anni, prepariamoci ad oleare la catena della bici
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