Il Barile Petrolio a zero dollari sembra una provocazione, ma non lo è affatto. I provvedimenti adottati dai produttori di petrolio, con un taglio di 10 milioni di barili al giorno, non sono riusciti ad invertire il trend al ribasso. L’offerta continua a superare enormemente la domanda , crollata per il coronavirus, e non è escluso, in futuro, che i produttori siano disposti a pagare per liberarsi del greggio. Abbiamo già parlato delle diverse quotazioni dell’energia nei vari angoli del pianeta; del perchè Brent e WTI, nonostante la qualità sia molto simile, quotino a 9 dollari di differenza a barile.
Il prezzo dell’energia è un fattore geografico
Nella copertina di questo post ho voluto pubblicare un’immagine molto suggestiva, delle enormi fiaccole che bruciano milioni di metri cubi di gas. Il flaring è una pratica molto diffusa in diversi Paesi produttori di petrolio che considerano il gas naturale un rifiuto da smaltire. PROPRIO COSI’!!! L’energia, per alcuni, non è una risorsa ma un rifiuto. Il limite sta nella capacità di trasporto, nella capacità di portare l’energia nei mercati di consumo ad un costo sostenibile. E’ evidente che quanto minore è il prezzo di vendita tanto maggiore sarà l’energia che diventerà rifiuto. I produttori sono quindi costretti a chiudere, oppure a pagare per smaltire il proprio rifiuto (PREZZI NEGATIVI). Chiaramente il gas, per il suo stato di aggregazione, è la punta dell’iceberg, enfatizza le difficoltà di trasporto e stoccaggio ma è premonitore di ciò che può succedere all’olio. Il differente valore tra petrolio e le altre risorse energetiche è dovuto alla capacità di stoccaggio. Se venisse meno, quando i tank saranno pieni, non ci sarà alcuna differenza.
Il costo dell’energia in Italia
Il costo dell’energia in Italia è sempre stato ritenuto molto interessante per i Paesi produttori, l’Italia è considerato tra i principali mercati di sbocco. La mancanza di risorse interne e la capacità di esportare ai principali consumatori di europa ne fa il mercato con i prezzi più alti del mondo. Eppure, anche qui, è arrivato il prezzo negativo.
Nella filiera dell’energia l’energia elettrica è il prodotto più pregiato. Con le efficienze del nostro parco termoelettrico nazionale, tra i più efficienti al mondo, sono necessari 2 kwh per produrre 1 kwh elettrico. Le quotazioni di mercoledì 15/04/2020 hanno toccato il minimo di 8 €/Mwh. Considerando che un barile conta circa 1.700 kwh, prezza 6,8 € a barile (15,3 € il barile di gas). Al netto dei costi di trasporto siano a prezzi negativi…
Eppure il nostro ragionamento ha un grosso limite, l’intercambiabilità dei vettori energetici e un confronto del mero prezzo industriale. Ci arriveremo? Le nostre case sono già attrezzate per utilizzare il vettore di maggiore convenienza, pompe di calore e caldaie possono scaldare alternativamente secondo la convenienza. Per il prezzo industriale non ne parliamo, troppe tasse!
L’unità di misura si scrive kWh e MWh.
In Italia il prezzo dell’energia elettrica più alto del mondo. Tutte le nazioni civilizzate si riscaldano e raffreddano con energia elettrica. Solo i Paesi sottosviluppati bruciano idrocarburi e non hanno centrali elettronucleari.