La NASpI 2021 spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione, compresi apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. Rientra nella perdita involontaria dell’occupazione anche il licenziamento per motivi disciplinari, mentre perde il diritto al sussidio di disoccupazione il lavoratore che rassegna dimissioni volontarie.
I requisiti per la Naspi 2021 sono, innanzitutto, lo stato di disoccupazione e il requisito contributivo:
- sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
- almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
Naspi 2021 cosa cambia?
L’indennità Naspi 2021 mantiene solo in parte le agevolazioni introdotte durante l’emergenza Covid. I termini di decadenza previsti dall’articolo 6, comma 1, e dall’articolo 15, comma 8, del decreto legislativo 22 aprile 2015, n. 22, sono pari a sessantotto giorni. La proroga a centoventotto giorni è limitata agli eventi di cessazione involontaria dall’attivita’ lavorativa verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020. In ogni caso la decorrenza della prestazione non è mai successiva al sessantottesimo giorno successivo alla data di cessazione involontaria del rapporto di lavoro.
Il covid ha lasciato come definitiva la scomparsa del modello SR163. L’Inps, con la collaborazione di Poste Italiane e degli Istituti di credito ai quali è contrattualmente affidato il servizio di pagamento delle pensioni e delle misure di sostegno al reddito, ha accelerato l’adozione di strumenti informatici che consentono lo svolgimento delle operazioni di validazione degli strumenti di pagamento in modalità telematica. Eppure durante la compilazione della domanda telematica inps è richiesto, come obbligatorio, di allegare il modello SR163. Si tratta di un refuso da ignorare.
disoccupazione dopo contratto a tempo determinato
In caso di rioccupazione del lavoratore in NASPI, con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi, l’indennità è sospesa d’ufficio per la durata del rapporto di lavoro sulla base delle comunicazioni obbligatorie. Tuttavia, se il lavoratore comunica all’inps il reddito annuo presunto entro 30 giorni, i pagamenti continuano in misura ridotta: decurtati dell’80% di quanto sarà percepito con il nuovo lavoro.
ESEMPIO:
NASPI percepita: 1.000 €/mese
Nuova occupazione a tempo determinato: nel mese di giugno con un reddito presunto di 500 €.
IPOTESI 1 – SOSPENSIONE: La NASPI riprenderà il mese di luglio
IPOTESI 2 – COMUNICAZIONE DEL REDDITO PRESUNTO: La NASPI non sarà sospesa ma sarà decurtata di 400 €.
NASPI dopo contratto a tempo indeterminato
In caso di rioccupazione del lavoratore in NASPI, con contratto di lavoro subordinato indeterminato o di durata superiore a sei mesi, l’indennità decade. Tuttavia, se il lavoratore comunica all’inps il reddito annuo presunto entro 30 giorni, i pagamenti continuano in misura ridotta: decurtati dell’80% di quanto sarà percepito con il nuovo lavoro.
Lavoro autonomo e naspi 2021
Qualora il lavoratore si mette in proprio, con un’attività lavorativa autonoma o parasubordinata, la NASPI decade. Tuttavia, se il lavoratore comunica all’inps il reddito annuo presunto entro 30 giorni, i pagamenti continuano in misura ridotta: decurtati dell’80% di quanto sarà percepito con il nuovo lavoro. La sola eccezione riguarda il lavoro autonomo occasionale, in questo caso la Naspi non è penalizzata e continua ad essere erogata, cumulabile con la prestazione occasionale. Eppure Lavoro autonomo occasionale e naspi hanno un limite di compatibilità, non è possibile superare i 5.000 € di parcella.
NASPI anticipata per chi si mette in proprio
I beneficiari dell’indennità NASpI che intendono avviare un’attività di lavoro autonomo o un’impresa individuale o sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa possono richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo della NASpI residua. Questa opportunità mette a riparo da eccessive penalizzazioni (decurtazioni dell’80%) e può costituire una forte spinta per lo start up della propria azienda. Eppure non si tratta di un’operazione indolore, la liquidazione anticipata della NASPI preclude la possibilità di essere riassunto come dipendente per i mesi di NASPI residua, nonchè priva il lavoratore dei diritti tipici dei dipendenti e della contribuzione figurativa.
Abbiamo cercato di chiarire la flessibilità della NASPI in materia di rioccupazione, spesso considerata tabù. La NASPI può essere un valido incentivo alla propria autoimprenditorialità, se conosciuta e sfruttata. Se abbiamo lasciato qualche dubbio potete sempre contattarci a info@italiasalva.it
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