La ricerca della tariffa energia elettrica più conveniente è come la ricerca dell’araba fenice, tutti ne parlano e nessuno l’ha mai vista. Siamo martellati da spot pubblicitari e soprattutto invadenti telefonate dai call center che ci propongono la tariffa migliore, magari del nostro stesso operatore: DIFFIDATE!
Avete mai visto un operatore che si fa concorrenza da solo?
Eppure è ciò che succede quotidianamente. Ci chiama il nostro attuale fornitore, con numero anonimo, e ci informa che masochisticamente stiamo pagando tantissimo. La soluzione è aderire all’offerta del momento che, senza nessun passaggio di operatore, ci permetterà di risparmiare. Ci suggerisce di leggere sulla nostra stessa bolletta il costo medio dell’energia pagato in bolletta e ci comunica il nuovo costo della materia prima. PERBACCO!
La differenza è veramente importante, peccato che stiamo confrontando due grandezze diverse.
Il costo dell’energia elettrica
Nella nostra bolletta deve essere presente il costo medio del kWh, come imposto dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Nel mio caso, il costo medio unitario della bolletta è pari a 0,181 €/kWh
Il costo medio unitario della spesa per l’energia è pari a 0,070 €/kWh; tale costo include, oltre al costo della componente energia previsto dall’offerta e riportato in prima pagina, anche le altre voci relative ai servizi di vendita (ad esempio il costo della commercializzazione).
E’ evidente che i valori che ARERA impone di inserire in bolletta sono altra cosa rispetto al costo della materia prima che è, di solito, la grandezza che le compagnia propagandano come la tariffa energia elettrica più conveniente. Eppure questa componente, seppur importante, rappresenta non più del 30% della spesa di una famiglia tipo.
1° CONSIGLIO: CONFRONTARE LE STESSE GRANDEZZE
Quindi, ritornando al caso concreto della mia bolletta, io pago 0,07€ kWh nonostante abbia selezionato la migliore offerta sul mercato a 0,03€/kWh di costo di materia prima, a causa di 72 €/anno di costi di commercializzazione.
I costi di commercializzazione per la tariffa energia elettrica più conveniente
Il Prezzo Commercializzazione Vendita (PCV) corrisponde ai costi fissi sostenuti per svolgere le attività di gestione commerciale dei clienti. E’ una grandezza che varia da una azienda ad un’altra, se non da offerta ad offerta. In molti casi è una componente determinante per selezionare la migliore offerta per la nostra utenza. Per questo motivo ho scelto, per una mia fornitura, un costo della materia prima superiore (0,07 €/kWh invece che 0,045 €/kWh) proprio perchè 125 €/anno di PCV ribaltavano la classifica per la tariffa energia elettrica più conveniente. Il PCV è tanto più importante quanto minore è il consumo di una utenza, spalmare un costo fisso su un consumo minore è sicuramente più oneroso.
2° CONSIGLIO: VERIFICARE QUANTO IL PCV INCIDA SUI TUOI CONSUMI.
L’attivazione di una utenza
Siamo abituati ad essere passivi nella ricerca della migliore soluzione per i nostri consumi, di solito siamo contattati e raramente contattiamo. Eccezion fatta per l’attivazione o la voltura di un’utenza, che effettuiamo con l’operatore del precedente inquilino. L’operatore, almeno per esperienza personale, non ci propone di scegliere tra la vasta gamma di offerte presentando le differenze di ognuna. Si limita a scegliere per noi il top di gamma, tariffe “sicure” e “verdi”. Questa totale fiducia nei confronti dell’operatore ci costa, ed anche parecchio (direi un centinaio di euro). Questo extra onere lo paghiamo doppio, anche il gas sarà “sicuro” e “verde”.
La nostra proattività potrebbe essere ancor più punita se scegliamo di affidarci ad un luogo fisico, senza avventurarci nelle forche caudine dei call center. Il luogo fisico si paga, in qualche modo!
3° CONSIGLIO: CONOSCERE L’OFFERTA CHE SI VUOLE SOTTOSCRIVERE
Energia elettrica e Gas non sono gemelli
Le considerazioni fin qui fatte per la ricerca della tariffa energia elettrica più conveniente valgono anche per il gas. Eppure il gas deve divorziare dalla luce. L’operatore che abbiamo scelto per la luce non è il migliore anche per il gas. Pertanto l’analisi deve essere ripetuta, chiaramente tenendo conto di eventuali sconti correlati. In linea di massima ogni operatore ha contratti di approvvigionamento differenti e spinge su un prodotto piuttosto che su un altro. La scelta differenziata ci permette di raccogliere il meglio che offre il mercato per ognuno dei singoli prodotti.
4° CONSIGLIO: L’OPERATORE PIU’ COMPETITIVO PER LA LUCE POTREBBE NON ESSERLO PER IL GAS.
La tariffa energia elettrica più conveniente cambia nel tempo
Il nostro lavoro non è eterno, di solito le offerte hanno dei prezzi bloccati per 12/24 mesi. Pertanto dobbiamo rivalutare la nuova proposta ad ogni scadenza. Accettare la nuova proposta come atto di fede vuol dire alimentare una rendita da parte dell’operatore. L’operatore investe poco o nulla al mantenimento della propria clientela, è tutto proiettato all’acquisizione di nuove rendite di posizione. Magari l’operatore “promozionale” offre prezzi stracciati per un anno, sicuro di rientrare nei successivi con tariffe più generose. Il consumatore responsabile non può permetterlo, per 2 motivi: perde soldi e svantaggia gli operatori più virtuosi.
5° CONSIGLIO: L’OPERATORE PIU’ COMPETITIVO NON E’ PER SEMPRE
Nel primo aprile 2019, le tariffe di luce e gas sono crollate rispettivamente del 9,9% e 8,5%. L’Autorità per l’energia per i clienti sul mercato tutelato (Arera) spiega che le riduzioni siano «prevalentemente legate alla contrazione dei prezzi delle materie prime nei mercati all’ingrosso dell’energia, nazionali e internazionali» nonché ad «un inverno non troppo rigido». Per l’Unione consumatori il calo si tradurrà in un risparmio «record» di 168 euro annui, 50 per la luce, 118 per il gas. Chi ne ha usufruito?
La tariffa oraria
Come nasce la Tariffa Bioraria? Dal 1° luglio del 2010 l’Autorità per l’energia ha stabilito l’introduzione dei prezzi biorario differenziati a seconda dei diversi momenti della giornata e dei giorni della settimana in cui si utilizza l’elettricità. La differenza tra le due fasce orarie era del 30%. Oggi è scesa sotto al 5%, e per alcuni orari la convenienza è addirittura ribaltata, vedi le quotazioni in vigore il 24 marzo 2021:

Analizzando i dati della borsa elettrica sembra che questo sia dovuto alla crisi economica e al massiccio ingresso delle fonti rinnovabili nell’orario diurno che avrebbe comportato una diminuzione del prezzo dell’energia in tale fascia, mentre i costi dell’energia prodotta da fonti tradizionali avrebbero subito un forte aumento nelle fasce serali. Nell’immaginario collettivo è passata l’idea che consumare energia la sera o nei weekend è conveniente. Le abitudini del consumatore sono state indirizzate, ma risparmi e sostenibilità tardano ad arrivare. In alcuni casi la tariffa bioraria è controproducente sia per l’ambiente che per la tasca.
Il kWh verde costa di più, NO GRAZIE!
L’energia verde deriva da fonti energetiche rinnovabili, la cui provenienza è garantita dalle Garanzie di Origine, dei certificati elettronici rilasciati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che sono in grado di attestare la natura rinnovabile delle fonti. Per l’utente che ha scelto la soluzione green, il fornitore acquista “Energia Verde Certificata” a fronte di costi aggiuntivi per averla. Eppure l’abbondanza di energia rinnovabile semplicemente sposta forniture dall’industria al domestico senza nessun reale beneficio per l’ambiente. Si tratta di un mero regalo al fornitore.
6° CONSIGLIO: NON COMPRO GREEN MA COMPRO MONORARIO
Il Bonus sociale per tutti
Dal 1° gennaio 2021 i bonus sociali per disagio economico saranno riconosciuti automaticamente ai cittadini/nuclei familiari che ne hanno diritto, senza che questi debbano presentare domanda come stabilito dal decreto legge 26 ottobre 2019 n. 124, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157. E’ una grossa novità rispetto alla precedente legislazione che, imponendo la presentazione di una apposita domanda, riduceva la platea dei beneficiari ad appena il 30% degli aventi diritto. Oltre i requisiti economici, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve essere intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o gas e/o idrica con tariffa per usi domestici e attivo, oppure usufruire di una fornitura condominiale gas e/o idrica attiva.
Un utente attento alla propria spesa energetica non può trascurare questo aiuto, pertanto l’ISEE è da fare e l’utenza deve essere intestata al reale consumatore. Non è conveniente lasciare l’intestazione al padrone di casa o al nonno…
6° CONSIGLIO: PRESENTARE LA DSU PER L’ANNO CORRENTE
ItaliaSalva ti aiuta nella ricerca della tariffa energia elettrica più conveniente
Noi pensiamo che l’attenzione per questo capitolo di spesa familiare possa incidere direttamente sulla qualità di vita del singolo e di conseguenza sulla virtù dell’intero Paese. Vogliamo essere d’aiuto ed invitare ognuno a fare la propria parte come consumatore responsabile. La nostra redazione si mette a disposizione per capire/aiutarvi nell’analisi della vostra bolletta e per trovare la tariffa energia elettrica più conveniente. Basta scrivere a info@italiasalva.it
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