Il caro bolletta è, al momento, il principale tema di politica economica di questo Paese, il convitato di pietra che rischia di mettere in discussione la nostra vigorosa ripresa economica. La fiammata improvvisa dei prezzi dell’energia è passata in secondo piano rispetto all’emergenza pandemica e alla corsa al Quirinale, ma anche se silente i danni sono/saranno incalcolabili.
I prezzi di riferimento ARERA
ARERA è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che si occupa, tra le altre cose, di fornire i prezzi di riferimento per il mercato tutelato di energia elettrica e gas naturale. Le quotazioni hanno subito i seguenti incrementi:
- Energia Elettrica 0,03823 €/kWh ad aprile 2020 è 0,35485 €/kWh +828%
- Gas Naturale 0,159727 €/Smc ad aprile 2020 è 0,921641 €/smc +477%
Gli effetti di questa esplosione hanno effetti diversificati sui diversi operatori. I consumatori, circa la metà, non si sono neanche accorti degli aumenti, grazie alle tariffe a prezzo bloccato che hanno sottoscritto in tempi di prezzi “normali”, scaricando l’onere sui venditori che non hanno previsto opportuni hedging per il proprio business. Su questo fronte è eloquente la crisi dell’operatore Green Network che ha di fatto chiuso le forniture ai propri clienti, per non parlare delle incessanti chiamate dei call center per cambiare piano tariffario proprio nel momento meno favorevole per farlo. In difficoltà i superstiti del mercato di maggior tutela che sono stati colpiti in pieno dalla fiammata.
Gli interventi del Governo
Il Decreto-Legge 27 settembre 2021, n. 130 relativo alle “Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale” emanato dal Governo, esclusivamente per il quarto trimestre 2021, prevede:
- per il mercato gas, la riduzione degli oneri generali di sistema (con l’azzeramento di specifiche componenti) e l’applicazione dell’IVA ridotta al 5% su tutti i consumi per uso civile e industriale;
- per il mercato elettrico, l’azzeramento totale degli oneri generali di sistema per i clienti domestici e le piccole attività in bassa tensione (fino a 16,5 KW);
- per i titolari di Bonus Sociale, l’introduzione di bonus sociali integrativi riconosciuti ai clienti del settore elettrico in stato di disagio economico e disagio fisico, e ai clienti del settore gas solo in caso di stato di disagio economico.
La risposta delle istituzioni è ovviamente a pioggia, interventi sicuramente veloci ma con un dispendio di risorse non compatibile con un gestione efficiente e soprattutto risolutiva. A tal riguardo è evidente che parecchi beneficiari degli interventi non avevano motivo per lamentare richieste di ristoro.
Gli interventi strutturali promossi dal Governo sul caro bolletta
Il ministro Franco ha affermato che “i superbonus sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni” “Ma dobbiamo anche avere a mente che sono uno strumento molto costoso” che a lungo andare ha un “effetto stratosferico” sul debito pubblico. “Quindi – ha concluso Franco – si tratta di usare questo strumento fintanto che è molto importante per dare una spinta alla riconversione energetica del nostro paese, rimettere a posto i nostri edifici e sostenere il settore delle costruzioni (che comunque non può crescere a dismisura senza il rischio di creare bolle)”, ma dobbiamo comunque “domandarci quali sono i costi e quali i benefici” complessivi.
Finalmente si parla di costi e benefici del superbonus 110%…. Eppure ci sono voluti diversi miliardi di euro per capire quanto fosse insensato fare un cappotto termico a totale spese della finanza pubblica, senza alcun coinvolgimento del privato e con effetti ridicoli sull’ambiente e sulla tanto decantata transizione energetica.
Le vere soluzioni del caro bolletta
Il dibattito sul nucleare e sulle nuove perforazioni petrolifere in adriatico è il segno tangibile di come questa classe dirigente sia impreparata sul tema. La più recente centrale nucleare costruita in Europa si trova in Finlandia, il reattore di terza generazione Olkiluoto, dopo ben 16 anni di lavori: proprio una risposta celere al caro bolletta… Un intervento sulla produzione di gas in Italia richiede tempi ed investimenti incompatibili con un’emergenza, e soprattutto un milione di metri cubi al giorno di produzione ha l’ambizione di condizionare gli equilibri sul fronte dell’offerta nel mercato del gas ?
L’unica azione che ci è concessa è sul lato della domanda con una vera efficienza energetica o, in alcuni casi, di vera e propria austerità.
L’efficienza energetica a casa
Le campagne di sensibilizzazione sul tema dell’uso razionale dell’energia sono integralmente delegate ai venditori/distributori di energia, proprio a coloro che avrebbero meno interesse a promuoverlo. Un venditore guadagna di più se più vende, per questo il tema maggiormente portato alla ribalta è lo standby degli strumenti elettronici. Alla ridicola crociata sul puntino rosso rispondiamo elencando le principali utenze energetiche di casa in ordine di potenza e proponendo delle note di utilizzo:
- riscaldamento (24/30 kW): ridurre la temperatura in casa, chiudere le termovalvole negli ambienti meno abitati, spegnere i termosifoni nelle ore non necessarie di utilizzo, aprire le tapparelle quando c’è il sole chiuderle quando non c’è, ridurre i tempi di ricambio d’aria a pochi minuti 1/2 minuti.
- scaldabagno a gas (24 kW): ridurre la temperatura dell’acqua calda, ridurre il tempo di permanenza in doccia, mettere il riduttore di flusso nei rubinetti se non presente.
- fornello grande cucina (3 kW): mettere il coperchio nelle pentole, preferire i fornelli più piccoli, evitare l’ebollizione turbolenta è sufficiente mantenere la temperatura a 100°C, ridurre la fiamma al minimo, usare la pentola a pressione.
- fornello medio (1,65 kW): mettere il coperchio nelle pentole, preferire i fornelli più piccoli, evitare l’ebollizione turbolenta è sufficiente mantenere la temperatura a 100°C, ridurre la fiamma al minimo, usare la pentola a pressione.
- fornello piccolo (1 kW) mettere il coperchio nelle pentole, evitare l’ebollizione turbolenta è sufficiente mantenere la temperatura a 100°C, ridurre la fiamma al minimo, usare la pentola a pressione.
- forno (2 kW)
- ferro da stiro (1,2 kW): non stirare gli indumenti se non necessario (biancheria intima e lenzuola), stendere gli indumenti nel modo migliore possibile;
- lavatrice/lavastoviglie (1,8 kW): lavare a pieno carico, preferire i lavaggi a freddo
- frigorifero (0,2 kW): sbrinare spesso, scongelare i prodotti nel frigo, introdurre gli alimenti caldi solo dopo averli raffreddati all’esterno.
Seguire questo indicazioni può ridurre i consumi domestici del 30/50/70% e può essere l’unico vero intervento contro il caro bolletta. Gli aiuti del Governo, forse, abbassano la bolletta della luce o del gas ma il caro prezzo è sempre per il cittadino, provare per credere….
Purtroppo nessuno reclamizza, né istruisce con adeguate, martellanti campagne pubblicitarie la generalità delle persone sulle modalità volte al risparmio energetico nell’ambito familiare così come suggerito in questo articolo. I nostri politici in genere sono poco istruiti sui problemi energetici, pertanto non sono, a mio avviso, in grado di suggerire e trovare soluzioni. Per esempio non sanno che la fonte meno inquinante degli autoveicoli è data dall’uso del motore diesel di ultima generazione. E ciò perfino nei confronti del motore elettrico. L’energia delle centrali elettriche, infatti, è ricavata ancora da fonti inquinanti, ovvero dal carbone e dal gas! Per non parlare delle batterie una volta esaurite e del litio che ci rende schiavi della Cina. La problematica della vita attuale è complessa, ma andrebbe affrontata da una classe dirigente capace, non da quattro scartine che hanno come unico obiettivo quello di tirare a campare a spese degli altri!